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Migranti. Il governo dice si e sbarcano in 200: la Sea Watch 3 di Carola a Taranto e l’Open Arms a Messina


Il governo Conte continua con la politica dei porti aperti e concede i porti sicuri di Messina all’Open Arms e di Taranto alla Sea Watch 3, la nave di Carola Rackete: in tutto hanno a bordo 200 migranti

Il ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese, a seguito delle richieste avanzate, dalle due ong, l’Open Arms e la Sea Watch 3, assegna rispettivamente i porti di Messina e Taranto, per fare sbarcare i 200 migranti che hanno bordo. A diramare la notizia è stato lo stesso Viminale, spiegando che i migranti verranno redistribuiti tra Francia, Germania, Portogallo e Irlanda, che hanno già dato la loro disponibilità ad accogliere i richiedenti asilo a bordo.

La disponibilità è stata offerta sulla base dell’apertura della procedura di ridistribuzione dei migranti a livello europeo avviata dalla Commissione Ue anche sulla scorta del pre-accordo di Malta.

Alla Sea Watch 3, la nave, nota per la non chiusa vicenda di Carola Rackete, dissequestrata appena 15 giorni fa, che ha a bordo 119 migranti, è stato accordato il permesso di attraccare nel porto di Taranto. La ong tedesca ha recuperato i migranti in tre diverse operazioni, due in acque libiche e l’ultimo in acque di “ricerca e soccorso” Maltesi, ma l’approdo è un porto italiano.

L’ong ne ha dato notizia, con il solito Twitt, ma con polemica sui tempi, che per l’equipaggio sono apparsi “troppo lunghi”: “L’Italia assegna a Sea Watch un porto sicuro a Taranto. La gioia a bordo è inspiegabile, così come il nostro sollievo. Auspichiamo di arrivare presto a un meccanismo di sbarco e redistribuzione dei migranti automatico, senza sporchi accordi con la Libia”.

La Open Arms con 81 migranti a bordo, invece attraccherà nel porto di Messina.

Si tratta del primo sbarco di ong del 2020, che preannuncia altri cospicui arrivi, la situazione attuale della Libia, infatti, porterà quasi sicuramente ad un aumento del flusso migratorio.