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Migranti. Musumeci: “La Tunisia non è in guerra, Lamorgese incoraggia mercanti di carne umana. No a tendopoli”


“La Tunisia non è un Paese in guerra ed ha un tasso di disoccupazione inferiore al nostro. La gestione dei migranti del ministro Lamorgese rischia di incoraggiare i mercanti della carne umana”

A margine della conferenza per la presentazione dei lavori all’alveo del fiume Verdura, in provincia di Agrigento, il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha rilasciato un’intervista in esclusiva a noi di Fatti&Avvenimenti.it inerente gli intendimenti della Regione circa le ultime preoccupanti novità sul fronte dei migranti.

“Io avevo lanciato l’allarme già febbraio 2020, – precisa Musumeci – come avevano fatto anche osservatori internazionali e gli stessi Servizi, si sapeva sarebbe arrivato questo flusso migratori incomprensibile dalla Tunisia. La Tunisia non è un Paese in guerra ed ha un tasso di disoccupazione inferiore al nostro. [Lasciando sbarcare tutti questi migranti] rischiamo di incoraggiare i mercanti della carne umana”.

Chiare le parole del presidente della regione che poi aggiunge: “Io ho detto con chiarezza che io non sono assolutamente d’accordo con questo tipo di gestione del fenomeno migratorio. E’ un’emergenza nell’emergenza perché non riusciamo a garantire la sicurezza né per la popolazione che ospita i migranti né per i migranti stessi: non sono rispettate le misure di distanziamento, a volte non c’è neanche il tempo di procedere con il tampone, i servizi sanitari della Regione Siciliana si sono sostituiti allo Stato e abbiamo fatto fino ad ora oltre 7mila tra tamponi e test sierologici. Però non si può consentire che centinaia di migranti possano scappare dai luoghi di accoglienza, non si può consentire di creare un clima di tensione con le popolazioni locali”.

Ed ancora: “Ieri sera ho ricevuto una telefonata allarmata dal sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina ed ha ragione perché deve difendere gli interessi del proprio territorio. Al governo centrale dico smettetela perché la situazione sta diventando insostenibile”.

Poi il Presidente ha anche chiarito la sua posizione – di assoluta contrarietà – sulla tendopoli per centinaia di migranti che il governo nazionale ha ordinato di allestire nelle campagne tra Vizzini e Militello in Val di Catania: “Il governo della Regione Siciliana è totalmente contrario. Forse qualcuno a Roma, al posto di arrossire per l’incapacità manifestata nell’adottare un Piano organico sull’immigrazione durante l’emergenza Covid, pensa di poter continuare a trattarci da campo profughi d’Europa. Avevo detto che siamo e saremo contrari al ritorno del business dell’immigrazione e delle facili illusioni per disoccupati disperati. Pensare a una sorta di campo di concentramento per centinaia e centinaia di persone, in tempo di epidemia, significa essere semplicemente irresponsabili. Il ministro dell’Interno intervenga: di tendopoli e di affaristi la #Sicilia non vuole più sentirne.”

Infine Musumeci ha concluso: “Con 38 gradi non si possono tenere esseri umani in una tenda, in una promiscuità assurda. Per andare al ristorante vogliamo distanziamento e mascherina e poi consentiamo che centinaia e centinaia di persone vengano ammassate in spazi insufficienti. Insomma, c’è molta improvvisazione e se non fosse per la sanità siciliana questa gente non sarebbe stata neppure sottoposta ai preaccertamenti anticovid e siccome sono ormai decine e decine i migranti positivi, mi chiedo: si può pretendere che il cittadino siciliano osservi le regole anticovid e poi consentire che lo stato mandi in libertà centinaia di persone le cui condizioni sanitarie nessuno conosce?”