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Migranti. Sea Watch 4 ferma da 6 mesi lascia porto Palermo, Sindaco Orlando: “Tornano a salvare vite”


Dopo sei mesi di fermo amministrativo al porto di Palermo la Sea Watch 4, la nave della ong tedesca viene dissequestrata e salpa da Palermo. Esulta il sindaco Orlando: “tornano a salvare vite”

Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso Ong tedesca ed ha disposto la sospensione del provvedimento con il contestuale rilascio della Sea Watch 4, ferma nel porto di Palermo da sei mesi. La nave ieri ha lasciato la banchina del porto siciliano e si direge al porto di Burriana in Spagna. Tra due settimane tornerà nel Mediterraneo e riprenderà le operazioni umanitarie.

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, assistendo alla partenza della nave ha commentato: “Tornano a salvare vite” ed ha aggiunto: “Il provvedimento che è intervenuto ha finalmente consentito la ripresa dell’attività che questa nave svolgeva e svolgerà ancora. Sea Watch 4 torna in mare per salvare vite a un anno da quando ho conferito al team, all’ong di questa nave la cittadinanza onoraria di Palermo”.

Orlando poi ha concluso: Dovremmo continuare ad essere un punto di riferimento per una cultura dei diritti di tutti e di ciascuno e soprattutto per salvare vite umane in un genocidio del Mediterraneo che continua con troppa indifferenza. La mia presenza è una forma di conferma di una condivisione di visione, di impegno che viene anche espressa dalla bandiera di Palermo che sta su questa nave, come su altre navi . Ancorché di nazionalità diversa da quella italiana mi sembra significativo che loro abbiano scelto Palermo come punto di riferimento e che Palermo dia a loro la bandiera come punto di riferimento di valori che bisogna coltivare con determinazione senza se e senza ma”.

Anche la portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi, visibilmente soddisfatta ha commentato il provvedimento: “I giudici amministrativi hanno sospeso il provvedimento che bloccava la nave accogliendo la nostra richiesta. In attesa che la Corte di Giustizia Europea si pronunci sul caso, entrambe le nostre navi potranno svolgere la loro attività nel Mediterraneo Centrale”. Alla nave era stato contestato di trasportare troppe persone a bordo.