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Minacce di morte all’ex compagna ed anche al suo avvocato, dopo divieto di dimora arriva il carcere per un 41enne


L’uomo aveva ripetutamente inosservato i provvedimento che lo avrebbero dovuto allontanare dalla compagna e dalla figlia, costrigendo la Procura a richiedere la custodia in carcere

Messina. E’ finito in carcere un 41enne pregiudicato responsabile di plurime inosservanze delle misure poste a garanzia dell’ex compagna e della figlia, a cui era stato sottoposto per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.

L’uomo, infatti, non solo si era reso responsabile di continue minacce di morte, violenze, insulti e maltrattamenti, nel corso degli anni di convivenza, nei confronti della propria compagna, ma anche dopo la fine della loro relazione ha continuato con tali atteggiamenti sia nei confronti della donna che del legale della stessa.

A fronte di tali comportamenti, il GIP del tribunale di Messina aveva quindi emesso nei confronti dell’uomo il divieto di dimora nel comune di Messina e il divieto di comunicazione a carattere telefonico o telematico con la persona offesa, misure però più volte violate già nei giorni immediatamente successivi alla notifica dei provvedimenti e dimostrate da messaggi su facebook e foto che lo ritraevano in locali di Messina, dove non sarebbe potuto essere.

Così il Pubblico Ministero ha presentato appello a tali provvedimenti, richiedendo direttamente la misura cautelare della custodia in carcere, accolta dal Tribunale del Riesame prima e dalla Cassazione dopo.

In esecuzione dell’ulteriore provviedimento i militari dell’Arma si sono recati presso l’Ospedale Piemonte dove l’uomo si trovava e dove, in stato confusionale, si era barricato in un bagno. Il tentativo di sottrarsi al carcere, ovviamente, è risultato vano. Con l’ausilio dei Vigili del Fuoco i Carabinieri sono riusciti a entrare, bloccare il 41enne e a far scattare le manette ai suoi polsi.

L’ex compagno violento è stato quindi accompagnato dai militari dell’Arma presso la Casa Circondariale di Messina “Gazzi” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.