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Minacce e insulti al Sindaco via Facebook: Chiesta condanna a 6 mesi e 100mila euro di risarcimento


Il caso riguarda il sindaco di Siculiana Leonardo Lauricella, ma lascia immaginare quali saranno le conseguenze per i presunti “animalisti” che nei giorni scorsi hanno insultato pesantemente e minacciato il sindaco di Sciacca Francesca Valenti sui social

Una condanna a 6 mesi e 20 giorni di reclusione è stata chiesta dal pubblico ministero Margherita Licata per il 27enne Giuseppe Li Vecchi, accusato di aver creato una pagina Facebook contenente minacce di morte verso il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella. Il processo è sostanzialmente iniziato ieri mattina, a giudicare il caso, il giudice monocratico Rossella Ferraro.

“A morte il sindaco di Siculiana perché nel paese non ha fatto una m…”. Questo era l’ingiurioso e minaccioso titolo della pagina creata su Facebook contro il sindaco nel novembre 2015. Pubblicati all’interno poi ancora minacce e insulti, addirittura foto di proiettili e messaggi in cui si invitava il primo cittadino “a guardarsi le spalle”. 

Un’indagine complessa che è arrivata fino agli uffici Facebook della California, negli USA, che poi ha portato all’identificazione dell’utenza telefonica, da cui aveva operato il falso profilo Facebook creatore della pagina denunciata tramite l’ultilizzo di un collegamento Wi-Fi.

Essendo la linea Wi-Fi di proprietà di uno studio professionale, più persone vennero inizialmente indagate: tutti giovani che frequentavano lo studio per lavoro o per motivi personali. Dopo un’attenta analisi del materiale informatico – pc, smartphone, tablet ed altro ancora – sequestrato dai Carabinieri a tutti gli indagati, proprio nel computer di Li Vecchi sarebbero state trovate prove informatiche utili che confermerebbero la creazione da parte sua della pagina Facebook oggetto di indagine. La posizione degli altri indagati è stata invece archiviata, non avendo trovato alcun elemento che confermasse un coinvolgimento con la pagina.

Il sindaco di Siculiana, assistito dall’avvocato Giuseppe Oddo, si è costituito parte civile, formulando una richiesta risarcitoria di ben 100mila euro. Al 27 aprile è stata fissata l’udienza per l’arringa difensiva dell’imputato, affidata all’avvocato Gianfranco Pilato. A distanza di poco dovrà poi essere emessa la sentenza.