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Ministro tedesco: “Arresteremo Putin”, Direttrice RussiaToday: “Torneremo a Berlino come nel 1945”

Il ministro federale della giustizia Marco Buschmann ha annunciato che il Presidente russo Vladimir Putin sarà arrestato dalle autorità tedesche se entrerà in Germania, Ambasciatore russo: “intensifica ulteriormente il conflitto con la Russia”

In foto: il Reichstag, attuale sede del Bundestag, distrutto e conquistato dalle truppe russo-sovietiche nel 1945; di fianco: la direttrice di RT Margherita Simonyan

Toni sempre più drastici da entrambe le parti, Russia e Occidente sempre più vicine allo scontro militare diretto.
Berlino ha ufficialmente intenzione di arrestare il Presidente russo Vladimir Putin. A dirlo è stato il ministro federale tedesco della giustizia Marco Buschmann, che ha annunciato che rispetterà il mandato d’arresto della Corte penale internazionale dell’Aia e che le autorità tedesche arresteranno Putin se dovesse mettere piede sul suolo tedesco.

Buschmann ha detto a Bild am Sonntag: “Mi aspetto che la Corte penale internazionale si avvicini rapidamente all’Interpol e agli Stati contraenti e richieda l’esecuzione. La Germania è quindi obbligata ad arrestare il presidente Putin se entra in territorio tedesco e a deferirlo alla Corte penale internazionale”.

Parole fortissime quelle di Buschmann, che hanno suscitato l’immediata reazione di Mosca. L’ambasciatore russo in Germania Sergey Nechayev ha commentato: “Le dichiarazioni irresponsabili di alcuni funzionari tedeschi sul loro sostegno e disponibilità a conformarsi alla decisione illegittima e completamente assurda della Corte penale internazionale destano estrema preoccupazione e indicano quanto siano lontani dalla realtà nel loro desiderio di intensificare ulteriormente il conflitto con la Russia”. Intanto il presidente del comitato investigativo russo Alexander Bastrykin ha dichiarato a Tass che sta effettuando valutazioni legali sulle parole del Ministro della Giustizia tedesco.

Le bordate più dure erano però arrivate già nella serata di ieri da Mosca. Con la politica russa totalmente compatta nella difesa assoluta del leader in capo, il presidente della Duma Vyacheslav Volodyn, considareto uno dei falchi maggiori del Cremlino ha dichiarato: “La scemenza annunciata dall’Aia dice una sola cosa: l’Occidente è in preda all’isteria. Non sono riusciti a smantellare l’economia del nostro Paese, ora ci provano così. Gli Usa e l’Unione europea sono consapevoli del fatto che se c’è Putin, c’è la Russia. Per questo lo colpiscono. Ma ogni attacco al Presidente della Russia è una aggressione contro il nostro Paese”.

Dal mondo dell’informazione russa ci ha pensato poi Margherita Simonyan, la direttrice di Russia Today, a mettere in chiaro la posizione: “Vorrei proprio vederlo, un Paese che arresta Putin su mandato dell’Aia. Voglio vedere quanto ci si impiega come tempo di volo per arrivare alla sua capitale”.

La direttrice di RT ha poi aggiunto: “Volete l’Aia? Allora ci arriveremo. Torneremo a Parigi, come nell’Ottocento. A Berlino, come nel Novecento. Se nel ventunesimo secolo per il soldato russo è ancora necessario per ricordare alla feccia europea che bisogna pensare a noi con rispetto, non tarderemo a farlo”.