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Modica. Matrimonio prenotato da mesi l’indomani dpcm Covid: blitz della polizia, sposa in lacrime


Il matrimonio era stato organizzato mesi fa con l’invito di 160 persone, ma caso ha voluto che la data fosse l’indomani dell’entrata in vigore del nuovo dpcm di Giuseppe Conte: blitz della polizia all’evento, sposa in lacrime e giorno più bello della vita rovinato manco fosse stata una riunione di narcos messicani

La legge si rispetta sempre, ma certe volte appare decisamente ingiusta. E’ stato interroto da un vero e proprio blitz congiunto di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza un matrimonio a Modica (RG), con 160 invitati tenutosi il 14 ottobre scorso. Come noto, il nuovo DPCM del governo ha imposto il limite di 30 persone per banchetto nuziale. 

Lo sposalizio ed il relativo banchetto organizzato in una sala ricevimento della città era stato programmato mesi addietro, ma caso ha voluto che la data delle nozze fosse proprio l’indomani dell’entrata in vigore del DPCM anticovid firmato dal premier Giuseppe Conte.

Per questo motivo però, Orazio Cavallo, proprietario della sala trattenimenti “Chimera”, sulla Modica Mare, ha tentato di contattare preventivamente la Prefettura chiedendo se fosse possibile avere una deroga solo per quel matrimonio ormai troppo difficile da annullare, ma nessuno gli ha dato risposta.

“E’ andato tutto malissimo. – ha riferito alla stampa il ristoratore – La sposa piangeva, lo sposo è andato via senza indossare la giacca. Vorrei sapere che cosa avrebbe fatto il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte se si fosse dovuta sposare sua figlia”.

Sono parole di rabbia e di tristezza quelle di Cavallo che riflettono i disagi economici ed umani imposti dal Covid e dalle contromisure adottate dal governo: “Non so quanti matrimoni abbiamo disdetto a partire da giugno. E di recente ho annullato due ricevimenti della settimana scorsa e tre per quella entrante. Inoltre, altri 9, in programma per dicembre, sono stati disdetti, perchè le persone ormai hanno paura.

Ma riguardo al ricevimento del blitz, mi chiedo cosa avrebbero fatto gli altri, io sono un padre di famiglia, ho 5 figli che lavorano con me e ho pensato di farglielo“, ha dichiarato Cavallo, a sottolineare evidentemente l’importanza umana ed emotiva di un evento – soprattutto in Sicilia – che non può essere annullato a cuor leggero, soprattutto con così poco preavviso.

Ma a sollevare fortissime perplessità sulla linea dura del Governo di Giuseppe Conte non sono solo i comuni cittadini, ma anche il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che recentemente ha dichiarato: Ritengo assurdo e irragionevole il limite dei 30 invitati ai matrimoni. In Sicilia il matrimonio è una grande occasione per istituire e consolidare i rapporti di amicizia ma qui c’è un’attività imprenditoriale, quella dei catering dei ristoratori, delle dimore storiche assolutamente consolidata ormai, e rischiamo di metterla sul lastrico, perché 30 invitati in un salone di 2.000 metri quadri diventano veramente ridicoli”.

“Ho chiesto al presidente Conte di comparare il limite degli invitati alla dimensione reale del locale in cui si deve fare l’evento – ha sottolineato Musumeci – perché se la distanza fisica interpersonale è una garanzia per evitare o per allontanare il rischio del contagio non si capisce perché debbano essere 30 in un salone di 300 metri o in un salone di 1.000 metri. Ho contestato alcune misure contraddittorie del decreto del presidente del consiglio e mi auguro che si voglia dare ai governatori il compito caso per caso di decidere misure anche diverse, pur nel rispetto delle linee generali che il governo deve necessariamente dare”.