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Moldavia, il filo-Ue Dorin Recean ottiene la fiducia tra i fischi dell’opposizione e le proteste nelle piazze

Mentre in strada a Chisinau il popolo protestava per il caro bollette e l’aumento dei prezzi, dentro al Parlamento l’opposizione urlava vergogna, ma il nuovo premier va dritto: “obiettivo integrazione UE, lontani da CSI (Russia)”

La presidente Maia Sandu dopo le dimissioni di Natalia Gavrilita, ha evitato di andare al voto e ha imposto come premier Dorin Recean da lei designato, che tra i fischi e le contestazioni dell’opposizione ha ricevuto la fiducia del Parlamento grazie ai 62 voti della maggioranza di governo.

I membri del blocco di opposizione comunista-socialista hanno infatti bloccato la tribuna del parlamento moldavo sostenendo che sia stato loro limitato il diritto di esprimersi sul nuovo governo. Il voto di approvazione del nuovo governo si è svolto tra le grida: “vergogna, vergogna”.

Il 48enne ex ministro dell’Interno ed ex capo della Sicurezza è stato scelto dalla presidente Maia Sandu per succedere a Natalia Gavrilita ed ha subito chiarito che “vogliamo vivere in un mondo sicuro dove le regole internazionali sono rispettate e dove i problemi tra Paesi sono risolti attraverso il dialogo e c’è rispetto per i piccoli Paesi”, che nei fatti significa uscire dalla Comunità degli Stati Independenti (CSI) con la Russia ed aderire all’EU.

Dorin Recean infatti, durante la seduta nel Parlamento oggi ha chiarito meglio il concetto: “La Comunità degli Stati Independenti (CSI) è chiaramente disfunzionale e inefficace. Il nostro obiettivo strategico è l’integrazione nell’Unione Europea, alcuni accordi all’interno della CSI non funzionano. È ovvio che la CSI non è funzionale e non è efficace. E, sì, penso che alcuni accordi saranno annullati”. Infine il premier moldavo ha messo quella che potrebbe essere la goccia che potrebbe far traboccare il vaso: riguardo la risoluzione del conflitto in Transnistria ha dichiarato che “Chisinau insisterà sul ritiro delle truppe russe e sulla smilitarizzazione della regione”.

Intanto fuori dal Parlamento a Chisinau i manifestanti la pensano diversamente e con proteste che vanno avanti da parecchi mesi, chiedono al governo di pagare le bollette di gas, elettricità e riscaldamento per i tre mesi invernali. I manifestanti di fronte al Parlamento moldavo dicono: “A causa dell’incompetenza del Рresidente e del governo moldavo, le tariffe sono aumentate più volte… Dove sono i soldi?”. La deputata Marina Tauber di Shor, ha aggiunto: “La Moldavia ha ricevuto circa 1 miliardo di euro in prestiti, aiuti e sovvenzioni dai Paesi occidentali in due anni”.

Il leader del Partito Shor, Ilan Sor ha dichiarato “Maia Sandu ha sputato in faccia ai cittadini”, “dobbiamo costringere il Governo a pagare le bollette della popolazione e avviare urgentemente le elezioni. Il cambio di governo è un’altra bugia del regime di Maia Sandu al popolo”.