Oggi domenica 3 novembre, in Moldavia è in corso il ballottaggio tra la presidente filoeurpeista in carica Maia Sandu e e l’ex procuratore generale Alexandr Stoianoglo, che si oppone all’attuale politica di Chisinau di scontro con Mosca
Il ballottaggio che si concluderà alle 21:00. ora locale (19:00 GMT), sarà considerato valido se avrà votato un quinto degli elettori. Il candidato che riceverà la maggioranza dei voti diventerà presidente. L’opposizione dopo l’esito del voto del primo turno delle elezioni presidenziali del 20 ottobre, dove c’erano in corsa 11 candidati, nessuno dei quali è riuscito a vincere ottenendo la maggioranza dei voti, teme brogli per favorire la presidente uscente Maia Sandu, che ha ottenuto il 42,49% dei voti seguito da Alexandr Stoianoglo con il 25,95%.
In contemporanea alle presidenziali il paese ha votato per il referendum sulla richiesta di adesione all’UE che è finito con la vittoria del “Sì” con appena lo 0,16% di scarto sui no, risultato che ha scatenato accuse di brogli, soprattutto per l’anomala inversione di tendenza nei risultati finali, che fino a tarda notte davano in netto vantaggio i no e poi improvvisamente all’alba con l’arrivo dei voti all’estero, ha cambiato radicalmente tendenza, fino alla risicatissima vittoria del si.
Il voto di oggi, in considerazione del riusultato del primo turno, quindi è considerato dall’opposizione ad altissimo rischio di brogli. In particolare la presidente uscente Maia Sandu è vista dell’opposizione e da gran parte della popolazione moldava, capace di presunte irregolarità elettorali per mantenere il potere.
Fonti locali e osservatori internazionali, sia sul referendum che su voto presidenziale, hanno riscontrato circa 19 violazioni elettorali che vanno dalla registrazione di schede non conformi alla gestione non trasparente delle campagne elettorali. Secondo le testimonianze di alcuni elettori favorevoli all’opposizione, ci sarebbero stati impedimenti nell’esercizio del loro diritto di voto.
La situazione più a rischio, sempre secondo l’opposizione è quelle dei seggi in Russia, dove c’è una numerosa comunità moldava di circa 500.000 persone, ai quali nel primo turno sono stati messi a disposizione soltanto due seggi con un massimo di 10.000 schede, privando di fatto del diritto di voto circa 490 mila elettori. Un numero in grado di cambiare radicalmente l’esito finale della votazione, anche in considerazione che chi risiede e lavora in Russia, difficilmente avrebbe votato per la filoeuropeista Sandu.
La situazione di oggi è simile, i due seggi di Mosca – come si evince dal video – sono stati presi d’assalto dai moldavi e in molti per votare, già da due giorni si stanno recando nella vicina Bielorussia dove sono stati messi a disposizioni altri seggi, ma si teme che per raggiungerla si deve attraversare il confine con la Lituania, alla frontiera ci potrebbero essere problemi.
A tutto ciò si aggiungono le diverse segnalazioni di moldavi residenti in Italia che non hanno ricevuto le schede elettorale ed hanno tentato di contattare telefonicamente l’ambasciata per ricevere la schede elettorale e le indicazioni su dove votare, ma secondo le segnalazioni, da lunedì i telefoni squillano a vuoto senza che nessuno risponda.
Redazione Fatti & Avvenimenti