Il secondo turno delle elezioni presidenziali di ieri domenica 3 novembre in Moldova hanno confermato Maia Sandu presidente, ancora una volta con il soccorso del voto arrivato dall’estero
Maia Sandu dopo che è stato conteggiato il 99,73% dei voti del secondo turno delle elezioni presidenziali, secondo i risultati preliminari rilasciati dalla Commissione elettorale centrale, ha vinto con il 55,36%, superando l’ex procuratore generale Alexandr Stoianoglo che ha raccolto il 44,64%. Nel primo turno delle elezioni Sandu aveva ottenuto il 42,45% dei voti, Stoianoglo il 25,98%.
Un voto che ha spaccato la piccola repubblica ex sovietica in due. La maggioranza degli abitanti del nord e del sud della Moldavia ha votato per l’ex procuratore generale, destituito dal regime di Sandu. La popolazione della parte centrale del paese ha sostenuto prevalentemente l’attuale presidente. In particolare, i residenti di Balti, la seconda città più grande, hanno votato per Stoianoglo, mentre la maggioranza (57,35%) dei residenti della capitale Chisinau ha votato per Sandu.
L’ex procuratore generale è risultato in testa soprattutto nella sua patria, la Gagauzia, dove dopo lo sfoglio dell’85,29% dei voti è in vantaggio assoluto col 95,85% dei voti. Sandu ottiene solo il 4,15%. Situazione simile nei seggi elettorali della Transnistria, dove Stoianoglo ha ottenuto il 79,4% dei voti dopo aver elaborato tutti i protocolli. Sandu è stata sostenuta solo dal 20,6%.
Esattamente come era accaduto nel primo turno di ballottaggio, a decidere il risultato finale sono stati i voti arrivati dall’estero, da dove sono arrivate diverse segnalazioni di brogli, con gente che non ha ricevuto la scheda elettorale, ma si è sentita rispondere dal consolato locale che risultava avesse già votato. Ed infatti, dopo aver elaborato il 90,81% dei voti dei seggi elettorali in Moldavia, Stoianoglo era in testa con il 50,45% dei voti, seguita da Sandu con il 49,55% dei voti. Poi sono arrivati i risultati dei seggi elettorali all’estero e dopo aver elaborato l’89,18% dei voti nei seggi elettorali fuori dalla Moldavia, Sandu è in testa con l’82,33%, contro Stoianoglo fermo al 17,67%.
Con il conteggio finale di questi voti, Sandu è stata riconfermata presidente per altri quattro anni, ma si prevede che governare un Paese spaccato in due sarà difficile, soprattutto appare impensabile che la regione separatista della Transnistria, dove insiste l’esercito russo a controllarlo e la Guagazia, che si sempre è Russa, accettino di entrare in europa. Culture troppo diverse. Cosa succederà ora? Difficile prevederlo, ma per Sandu e l’Europa, i problemi sono appena iniziati.
L’opposizione denuncia una campagna elettorale che si è svolta in un contesto di forti pressioni da parte delle autorità di Chisinau. I politici dell’opposizione sono stati regolarmente sottoposti a perquisizioni e detenzioni, contro di loro sono stati aperti più volte procedimenti penali e molti mezzi di informazione sono stati chiusi. In Russia, dove, secondo varie stime, vivono circa 500.000 moldavi, la leadership della repubblica ha aperto solo due seggi elettorali e solo a Mosca. Di conseguenza, molte persone, comprese quelle che sono venute a Mosca per votare, hanno dovuto fare una fila enorme e alla fine non sono riuscite a votare.
Il capo della Commissione elettorale centrale della Moldavia, Angela Karaman, in un briefing ha reso noto i dati dei seggi elettorali più visitati all’estero. A Mosca sono stati concessi solo due seggi elettorali e solo un massimo di 5.000 schede per seggio elettorale, di conseguenza in ogni seggio hanno potuto votare solo 4.999 elettori, totale 10mila elettori, non consentendo volutamente di fare votare gli 490 mila, che avrebbero cambiato radicalmente l’esito della votazione. Ricordiamo che la Modavia ha una popolazione di poco più di due milioni e seicentomila abitanti. Lo riporta la Tass, aggiungendo che entrambi i seggi elettorali hanno chiuso i lavori la sera prima perché avevano finito le schede. Allo stesso tempo, molte persone sono rimaste in fila e non hanno potuto votare.
Commentando i risultati preliminari delle elezioni, l’ex presidente, leader del Partito dei Socialisti della Repubblica di Moldavia Igor Dodon, ha detto alla TASS che i cittadini che vivono nella loro patria hanno privato Sandu della loro fiducia e lei è diventata una “anatra zoppa”.
Redazione Fatti & Avvenimenti