⦿ Ultim'ora

Moldova. In migliaia protestano con lo ŞOR davanti alla Procura Generale: “Stop dittatura Sandu, elezioni anticipate”

Nuova protesta antigovernativa nella capitale Chisinau, davanti dell’Ufficio del Procuratore Generale della Moldavia

“Stop la dittatura”, “Abbasso Maia Sandu”, “Noi siamo il popolo”, “Dimissioni”, “Elezioni anticipate”: sono questi gli slogan che ha urlato la folla durante la manifestazione di protesta organizzata dal partito d’opposizione Șor a Chisinau ieri.

La Moldavia – o Moldova – da mesi è teatro di protesta antigovernative, in particolare contro la presidente Maia Sandu, filo-europeista e filo-atlantista. Per reprimere i manifestanti che da mesi protestano, il governo non ha esitato a schierare polizia e carabinieri con cariche violente contro manifestanti pacifici che sono state viste e riprese in video fino allo scorso mese.

I manifestanti parlano infatti di “dittatura Sandu”, lamentando l’arresto dei politici d’opposizione come l’ex presidente Igor Dodon, la repressione violenta del diritto di protesta ed incolpano anche il governo per la gestione economica poco felice del Paese ex sovietico che negli ultimi mesi ha rischiato – ed in realtà rischia ancora – di restare senza gas a causa di “problemi con i pagamenti” al colosso russo del gas Gazprom. 

Ieri una colonna di manifestanti ha sfilato verso l’edificio del procuratore generale della Moldavia chiedendo la “liberazione” l’Ufficio del Procuratore Generale e la Corte Costituzionale, che fornirebbero “copertura legale” alla Presidente Sandu. La protesta aveva dunque come obiettivo l’apparato giudiziario moldavo, che, sempre secondo i manifestanti, sarebbe filo-governativo e corrotto.

“L’ufficio del procuratore generale sta aiutando Maia Sandu a mantenere il suo regime dittatoriale. Chiediamo il rilascio dell’ufficio del procuratore generale. Questa istituzione è guidata da una persona corrotta che si è arricchita illegalmente”, ha detto dal palco Ilan Șor, presidente del partito Șor.

“Dobbiamo forzare le dimissioni di questo regime e organizzare elezioni anticipate. Il procuratore generale sarà in prigione per quelle illegalità che commette. La vittoria sarà dalla nostra parte!”, ha concluso il leader politico.