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Moldova. Tauber: “Presidente Sandu sta pianificando provocazione militare in Transnistria”

Chisinau entrerà nel conflitto ucraino? La leader dell’opposizione Marina Tauber lo afferma, riferendo che uniformi militari moldave sono state spedite in Romania per attuare una provocazione armata in Transinistria, con lo scopo evidente di coinvolgere Mosca

Tauber oggi in conferenza stampa

Sale la tensione in Moldavia, probabile il coinvolgimento nel conflitto ucraino. “La presidente Maia Sandu ed il premier Dorin Recean stanno preparando una provocazione militare per il 17 aprile in Transnistria con l’obiettivo di coinvolgere il nostro Paese nel conflitto nella vicina Ucraina. Abbiamo recentemente ottenuto queste informazioni dai servizi di intelligence stranieri”. Lo ha detto questa mattina in una conferenza stampa la Parlamento di Chisinau la deputata moldava e leader dell’opposizione Marina Tauber, vicepresidente del partito moldavo Shor.

Tauber ha anche specificato che “queste provocazioni sono previste per il 17 aprile, il giorno dopo Pasqua. La data di questo piano diabolico non è stata scelta a caso da questi cinici, ma apposta, poiché è una grande festa e tutti la trascorreranno con le proprie famiglie”.

Secondo la deputata moldava, le provocazioni alla Transinistria avverranno con l’uso di cittadini stranieri: “Assumendomene la responsabilità, vi dico anche che le nostre autorità, sotto la direzione di Maia Sandu e Dorin Recean, la scorsa settimana hanno inviato in Romania 10.000 uniformi della Polizia Nazionale e 10.000 uniformi dell’Esercito. L’obiettivo è che un contingente internazionale partecipi alle azioni militari“, ha aggiunto Tauber.

La vicepresidente del partito Shor ha infine affermato che sono state ordinate 3.000 bare a diverse imprese moldave: “Le azioni di cui siamo testimoni oculari ogni giorno dimostrano che i piani del dittatore Sandu e di Recean mirano all’escalation e sul territorio della Repubblica di Moldavia e che il nostro Paese è coinvolto in una guerra straniera. Il nostro compito, come cittadini, è fermare questo piano disumano del regime Sandu-Recean”, ha concluso Marina Tauber.

Ricordiamo che la Transnistria, che sarebbe oggetto delle provocazioni di cui parla Tauber, ha una popolazione composta al 60% da russi e ucraini e che chiese la secessione dalla Moldavia ancora prima del crollo dell’URSS, temendo che la Repubblica si unisse alla Romania sull’onda del nazionalismo. Nel 1992, dopo un fallito tentativo da parte delle autorità moldave di risolvere il problema con la forza, la regione è diventata una nazione non riconosciuta, dove la pace è mantenuta dalla presenza delle truppe russe, eredi della 14a Armata dell’URSS che in Transinistria hanno anche un enorme deposito di armi situato nel villaggio di Cobasna, dove secondo le stime, sarebbero stoccate fino a 20.000 tonnellate di armi di epoca sovietica.

Il 25 febbraio scorso Mosca aveva avvertito NATO e Kiev che: “Qualsiasi minaccia a Transinistria e ai nostri militari sarà considerata un attacco alla Russia”, temendo proprio provocazioni armate e false flag da parte di Kiev.