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Montevago. Fallisce la Calcestruzzi Belice: 11 dipendenti ricevono l’avviso di licenziamento


Il Tribunale di Sciacca ha dichiarato il fallimento della Calcestruzzi Belice per un debito, con l’Eni, di 30 mila euro.

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I primi a subire conseguenze da questo atto sono gli 11 dipendenti dell’azienda, che a seguito del fallimento della loro ormai ex-azienda, la Calcestruzzi Belice, hanno ricevuto un avviso di licenziamento.

Proprio ieri ha Sciacca c’era il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, che ha partecipato, alle manifestazioni per il settantesimo anniversario dell’assassinio del segretario della locale Camera del Lavoro, Accursio Miraglia, la quale ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori.

I lavoratori non ci stanno, si sono riuniti in assemblea permanente e questa mattina, alle ore 11:00, parteciperanno a una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Montevago.

La Calcestruzzi Belice, azienda che estrae e produce inerti per il settore edile, era di proprietà dei fratelli Rosario e Vitino Cascio, implicati in processi di mafia. L’azienda nel 2012, in conseguenza di ciò, fu confiscata.

Rosario Cascio è stato condannato a 6 anni per mafia e da tempo, ha scontato la sua pena, ma attualmente è sotto processo, in Corte d’Appello, a Palermo, per verificare l’eventuale concorso esterno in uno stralcio del processo Scacco Matto.

Il fratello, Vitino, invece, è già stato condannato con sentenza definitiva, per il processo in corso, per concorso esterno, anche questa pena già scontata.

I Cascio, assistiti dall’avvocato Giovanni Vaccaro del foro di Sciacca, contro la confisca, hanno presentato ricorso  alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo.