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Mosca accusa ancora l’Italia di fornire mine antiuomo (vietate) a Kiev, Ministro Crosetto nega

L’ambasciata russa in Italia fa eco all’accusa già lanciata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che citata dalla Tass aveva già fatto riferimento alla fornitura di mine antiuomo da parte dell’Italia a Kiev come motivo che impediva l’entrato di Roma nel processo di pace del conflitto

“Queste mine – quelle in foto – di fabbricazione italiana TS/6.1, ТS50 е TS/2,4 (MATS/2) sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell’estate del 2022 in una mostra di armi catturate nel parco «Patriot» di Mosca.

E quanti di questi «souvenirs dl’Italie» rimangono ancora in terra ucraina? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire…”

A scrive questa grave accusa per l’Italia è stato oggi sui suoi profili social ufficiali l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia. L’accusa verso Roma è particolarmente grave poiché le mine antiuomo sono armi vietate dal diritto internazionale e lo stesso Capo dello Stato Sergio Mattarella le ha definite pubblicamente un “crimine contro l’umanità”.

L’accusa odierna dell’Ambasciata russa inoltre ricalca e fa eco alle parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, quando, citata dall’agenzia di stampa russa Tass lo scorso 4 gennaio, ha detto che l’Italia non può essere un garante del processo di pace in Ucraina a causa della sua posizione di parte. In quell’occasione Zakharova dichiarò: “è strano per noi ascoltare proposte di mediazione da paesi che, fin dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione anti-russa inequivocabile e molto aggressiva, non solo hanno sostenuto il sanguinario regime di Kiev, ma hanno anche fornito una significativa assistenza militare e tecnico-militare, pompando deliberatamente l’Ucraina con le armi più moderne. È noto che l’Italia, oltre ad una vasta gamma di armi e attrezzature militari, fornisce a Kiev mine antiuomo”.

Dunque quella dell’Ambasciata russa in Italia non è una “semplice accusa”, ma una posizione chiara e sicura di Mosca verso Roma.

A tali accuse ha risposto oggi il Ministro della Difesa Guido Crosetto: “L’Ambasciata russa in Italia, come già il ministero degli Esteri russo, sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia mente sapendo di mentire.”

“Un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del Diritto Internazionale. – si affretta a spiegare il ministro – Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false”.

“Le mine riprodotte nel tweet (1 antiuomo e 2 anticarro) ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar – dice ancora Crosetto – che non possono essere italiane per una moltitudine di ragioni. Primo fra tutti perché la produzione di mine antiuomo in Italia si è interrotta più di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano e la successiva legge 374/1997 che le mise definitivamente al bando a partire dall’adesione del nostro Paese, tra i primi firmatari del trattato di Ottawa contro le mine antiuomo. Inoltre, mine antiuomo di produzione italiana sono state esportate solo fino agli inizi degli anni ’90. La licenza di produzione fu concessa anche ad altri Paesi, come si può evincere dalla sigla dell’unica mina antiuomo ritratta in foto, una VS50 non prodotta in Italia ma in estremo Oriente. Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento”.