L’iniziativa di Tokyo equivale a complicità nei crimini del regime di Kiev e tali azioni comporteranno gravi misure di ritorsione
Lo ha affermato il Ministero degli Esteri russo che ha formalmente presentato una forte protesta all’ambasciatore giapponese, Akira Muto, in merito alla proposta di Tokyo di utilizzare i proventi derivanti dai beni russi congelati per finanziare l’Ucraina. La protesta è stata presentata in seguito a un incontro tra Lyudmila Vorobyova, direttrice del terzo dipartimento del Ministero, e il diplomatico giapponese. Lo riporta la Tass.
In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri ha sottolineato che, durante i colloqui sulle relazioni bilaterali, si è espressa fermamente contro l’intenzione del Giappone di dirottare i fondi provenienti da quelli che ha definito beni russi “illegalmente congelati” per erogare prestiti nell’ambito del pacchetto di aiuti finanziari del G7 all’Ucraina.
Il Ministero ha inoltre condannato l’iniziativa di Tokyo, affermando che equivale a complicità nei crimini del regime di Kiev e ha avvertito che tali azioni comporteranno gravi misure di ritorsione. Queste risposte, ha affermato, potrebbero includere misure mirate contro gli interessi più sensibili del Giappone.
“La responsabilità dell’ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali ricadrà interamente sul governo giapponese”, ha sottolineato il Ministero degli Esteri russo.
In precedenza, il Ministero delle Finanze ucraino aveva annunciato che Kiev avrebbe ricevuto circa 3 miliardi di dollari da Tokyo nell’ambito del programma di prestiti di emergenza ERA (Extraordinary Revenue Acceleration), finanziato con i proventi derivanti dai beni russi congelati.