La Russia, dopo lo “strano” ripensamento di Kiev di ieri, oggi ha consegnato 1.212 salme di soldati ucraini al punto di scambio, in conformità con gli accordi di Istanbul
Lo ha dichiarato oggi il Tenente Generale Alexander Zorin, in rappresentanza del gruppo negoziale russo. Lo riporta la Tass. “Nel rigoroso rispetto degli accordi raggiunti durante i negoziati Russia-Ucraina a Istanbul il 2 giugno e in conformità con il programma concordato con la parte ucraina a Istanbul, la parte russa ha consegnato le salme dei militari ucraini pronte per il rimpatrio nell’area di scambio”, ha affermato il generale.
“Si tratta della prima parte composta da 1.212 salme, dei 6000 di soldati ucraini morti in battaglia, molti dei quali sono stati identificati, ma tutti sono stati identificati come militari ucraini in base alla loro uniforme e alla zona in cui sono stati ritrovati”, ha aggiunto Zorin.
La Tass riferisce che ad assistere alla restituzione da parte di Mosca e per visionare i camion refrigerati con le salme dei militari delle Forze Armate ucraine, nella regione di Bryansk, in Russia sono arrivati giornalisti, reporter e troupe televisive francesi, arabe, italiane, olandesi, tedesche e provenienti da paesi latinoamericani.
Il capo della delegazione russa per i colloqui con la parte ucraina, Vladimir Medinsky, ieri aveva invitato i rappresentanti dei media mondiali a recarsi sul luogo dello scambio di prigionieri pianificato con l’Ucraina per accertarsi che la Russia stia effettivamente rispettando i termini dell’accordo del 6 giugno a Istanbul, che prevedeva di trasferire all’Ucraina oltre 6.000 salme di militari delle Forze Armate ucraine deceduti, nonché lo scambio di prigionieri di guerra feriti e gravemente malati e prigionieri di guerra di età inferiore ai 25 anni. Tuttavia, Medinsky ha osservato che la parte ucraina per qulche “srano motivo” ha rinviato sia l’accettazione delle salme che lo scambio di prigionieri di guerra a tempo indeterminato.
Secondo il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, le autorità ucraine i sono rifiutate il recupero dei corpi dei propri soldati caduti per evitare di riconoscere l’entità delle perdite e di dover corrispondere indennizzi alle famiglie. “I bastardi di Kiev non vogliono prendere i corpi dei loro soldati morti. Ci sono due ragioni: temono di ammettere che sono 6.000 e non vogliono pagare le vedove”, ha scritto Medvedev su X. L’ex presidente russo ha inoltre definito la leadership ucraina “feccia satanica” e ha augurato loro “di bruciare all’inferno”.