⦿ Ultim'ora

Mosca: “No a tregua serve solo a Kiev per riorganizzarsi. Vogliamo accordo che ponga fine alla guerra”

La Russia, riguardo al conflitto in Ucraina, “non vuole una tregua temporanea, ma è interessata a un accordo di pace a lungo termine che ponga fine alla guerra, una soluzione che ‘tenga conto dei suoi interessi e delle sue preoccupazioni”

Lo ha dichiarato il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, spiegando che sarà lo stesso Putin, ospite di Lukaschenko, a fornire ulteriori dettagli sulla questione. Ushakov, ha aggiunto che il cessate il fuoco temporaneo proposto è “nient’altro che una tregua momentanea per permettere all’esercito ucraino di riprendersi”, sottolineando che “misure che imitano azioni pacifiche in Ucraina non servono a nessuno”. Il consigliere diplomatico del Cremlino, ha anche affermato che il presidente Vladimir Putin esprimerà la posizione di Mosca sull’iniziativa di un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina durante una conferenza stampa prevista per oggi, dopo i colloqui con il suo omologo bielorusso, Aleksander Lukashenko, precisando che, durante la conferenza, i presidenti risponderanno alle domande e Putin fornirà valutazioni più specifiche e sostanziali sulla questione.

Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di stampa russe Ria Novosti e Tass, ha sottolineando che il cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti, che Kiev ha accettato, è una mossa “frettolosa” darebbe solo il tempo all’Ucraina di riprendersi dalla pressione che la Russia sta esercitando sulle sue truppe: ”nessuno ha bisogno di misure che imitino semplicemente le azioni di pace” in Ucraina.

Ushakov, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz, ha detto che la ”Russia spera che gli Stati Uniti prendano in considerazione le sue richieste”. Inoltre, ha precisato, ”l’adesione dell’Ucraina alla Nato non può essere discussa nel contesto della risoluzione della crisi”.

Per Mosca, la Crimea e le regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk sono “regioni della Federazione Russa” come è scritto nella Costituzione russa, e “questo è un dato di fatto”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ribadendo alcune delle condizioni del presidente Volodimir Putin per la pace. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.

Intanto oggi i negoziatori americani, tra cui l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, si sono recati a Mosca per discutere la tregua che Washington ha concordato con Kiev martedì a Gedda, in Arabia Saudita, ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Oggi si terranno contatti” tra la Russia e gli Stati Uniti per ”discutere le iniziative delineate” a Gedda, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che ”non posso né confermare, né commentare” le notizie circolate sui media circa le richieste che Mosca avrebbe presentato a Washington per accettare la tregua.

“Stiamo seguendo da vicino e abbiamo seguito l’incontro dei rappresentanti degli Stati Uniti e dell’Ucraina che ha avuto luogo a Gedda l’11 marzo . Abbiamo letto la dichiarazione adottata in seguito, che contiene varie idee. Al momento, non abbiamo ricevuto richieste ufficiali su questa questione. Da parte nostra, saremo pronti a discutere le iniziative delineate lì durante i futuri contatti con la parte americana. Posso anche dire che tali contatti sono possibili oggi”, ha affermato Peskov durante un briefing.