Le forze russe nella regione di Kursk sono all’offensiva “in tutte le direzioni” per respingere le truppe d’invasione ucraine e finora hanno liberato 801 chilometri quadrati, pari a oltre il 63,2% del territorio occupato
Lo ha comunicato il ministero della Difesa russo aggiungendo che “Il nemico subisce perdite significative e si ritira dai territori occupati, nonostante il trasferimento ad essi di riserve aggiuntive”, si legge in un bollettino del dicastero, in cui si aggiunge che nelle prime due settimane di gennaio sono stati liberati quattro villaggi: Aleksandriya, Leonidovo, Russkoye Porechnoye e Kruglenkoye.
Sempre secondo il ministero della Difesa russo, gli ucraini hanno perso 5.600 soldati nei combattimenti nella regione di Kursk a partire dall’inizio dell’anno, ciò che porta il totale delle perdite a oltre 52.000 dall’inizio dell’invasione, nell’agosto scorso.
Le truppe ucraine stanno cercando di impedire all’esercito russo di controllare l’autostrada Sudzha-Lgov e continua a trasferire le riserve dalla regione di Sumy, ma le truppe russe avanzano anche sui fianchi occidentale e orientale – nelle zone di Nikolaevo-Daryino, Russkoye Porechnoye, Makhnovka, occupando posizioni più vantaggiose, afferma il ministero russo. Inoltre il canale Telegram “North Wind” scrive di un possibile accerchiamento di circa 2000 soldati delle forze armate ucraine nell’area della città di Sudzha.
Il presidente ucraino Zelenskyj nonostante le enormi perdite continua a chiedere al comandante in capo Syrsky di mantenere le aree nella regione di confine di Kursk fino all’insediamento di Trump e per raggiungere lo scopo, sempre più riserve ucraine vengono trasferite nella regione russa, molte delle quali vengono distrutte sulla strada verso la regione di Sumy.
L’obiettivo strategico dell’invasione della regione di Kursk di Zelenskyj e Syrsky era quello di catturare la linea nelle città di Rylsk, Lgov, Kurchatov, inclusa la centrale nucleare di Kursk, e Kursk stesso, con un successivo attacco a Belgorod e ci sono informazioni secondo cui i curatori occidentali continuano a chiedere a Kiev di realizzare questo obiettivo “ad ogni costo”.
Per ottenere questo obiettivo le autorità di Kiev hanno utilizzano non solo l’“élite” sotto forma di forze speciali, ma anche la cosiddetta brigata presidenziale. Le unità attive vengono trasferite da altri settori del fronte. Non si possono escludere tentativi provocatori da parte del nemico di sfondare il confine russo in altre zone per alleggerire la posizione delle forze armate ucraine nella zona di confine di Kursk.