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Musumeci invia ispettori negli hotspot: “verificare i requisiti igienico sanitari” e a Pozzallo iniziano gli sgomberi


Alla mezzanotte sono scaduti i termini per lo sgombero degli hotspot e centri di accoglienza della Sicilia e qualcosa si muove, ma Musumeci ha dato il via alle ispezioni con una task force di esperti per verificarne le condizioni igienico-sanitare

Quella che possiamo definire una “guerra” tra il governatore della Sicilia e il ministro Luciana Lamorgese è appena iniziata e dalle parole si sta passando ai fatti. Nello Musumeci e l’assessore alla Salute Ruggero Razza, preoccupati che il governo – che peraltro non ha risposto – non accetterà senza controbattere l’ordinanza, hanno costituito una task force di esperti, che ispezioneranno tutte le strutture che accolgono migranti in Sicilia.

È questa la prima mossa del presidente che nelle conferenza stampa di ieri, ha rivendicato la sua di competenza sulla sanità: “sono il commissario per l’emergenza Covid, l’ordinanza che ho emanato è in linea con le precedenti, devo tutelare la salute dei richiedenti asilo e 700 migranti non possono stare insieme ad altri profughi positivi in un salone”.

Una mossa per prevenire un eventuale ricorso al Tar da parte del Viminale, che a questo punto avrebbe scarse possibilità di essere accolto.

Ma qualcosa pare che si muova ed ad annunciarlo è lo stesso Musumeci sulla sua pagina facebook: “Da stamattina, a quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l’HotSpot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l’idoneità dei locali. I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità. Vi tengo aggiornati!”

Qualche effetto dunque già si vede, ma Musumeci per fare valere le proprie ragioni e fare sgomberare i centri di accoglienza, punta tutto sui problemi igienico sanitari, che poi una volta svuotati farebbe sigillare per “carenze strutturali”. Inoltre le irregolarità accertate dagli esperti sanitari “saranno inoltrate alle Procure competenti”, evidenziando il caso Pozzallo, dove i migranti positivi sono passati da 8 a 60, circostanza che potrebbe configurare “possibili reati”, di certo non imputabili a Musumeci e Razza. Ed è in quest’ottica che probabilmente va letto, lo sgombero di stamattina.

La task forse in questione è stata istituita con nuova ordinanza dell’assessore Razza e gli esperti nominati avranno diritto solo al rimborso spese. Gli esperti a seguito delle ispezioni per le strutture che risultassero carenti, potranno formulate proposte di chiusure o di riconversione.

Ed ecco chi sono gli esperti: Luigi Aprea, del Policlinico di Palermo, Bruno Cacopardo, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania, Antonello Giarratano, dell’università di Palermo, Paolo Murabito, del Policlinico di Catania, l’ingegnere Santo Pettignano, dell’Asp di Siracusa. Oltre a Venerando Rapisarda, dell’università di Catania e Aldo Virgilio, dell’Asp di Catania. La task force sarà assistita da un “team medico legale”.

Nell’ordinanza si legge che le ispezioni dureranno due mesi e il 15 ottobre le nomine scadranno, ma potranno essere rinnovate.