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Naro (AG). 30Enne disabile tenuto incatenato al letto (Video) liberato dai carabinieri: arrestati gli zii


I due coniugi che avrebbero dovuto fare da tutor, tenevano il disabile psichico segregato in casa ed incatenato per un piede

 

Una casa, poco distante dal bellissimo Duomo di Naro, era diventata il luogo di prigionia per un trentenne disabile psichico molto conosciuto nel piccolo centro. Suoi carcerieri, la coppia che avrebbe dovuto fargli da tutor: Angelo Vinci e Andreina Vella di 53 e 52 anni, arrestati nel pomeriggio di sabato scorso dai Carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. Il ragazzo era finito sotto la tutela dei due zii dopo che alla madre avevano diagnosticato la stessa patologia del figlio.

A scoprire la casa degli orrori sono stati i Carabinieri della locale stazione guidati del maresciallo Marco Gelardi. L’inchiesta – coordinata dalla Procura di Agrigento di Luigi Patronaggio – è partita da una segnalazione, i militari hanno così avviato le indagini, piazzando cimici e telecamere nei pressi della casa e pedinando ed intercettando i due coniugi arrestati.

Questi i fatti che risalgono alle 16.00 di sabato scorso. Un trentenne con problemi psichici che era stato affidato a dei parenti quali tutori, era tenuto legato al letto con una catena alla caviglia, a sua volta assicurata da due lucchetti. In tal modo, il giovane non poteva allontanarsi dal suo letto-prigione.

Carabinieri della locale Stazione e quelli della Compagnia di Licata hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. All’arrivo dei militari, i due tutori si sono mostrati sorpresi e hanno farfugliato giustificazioni prive di senso, mentre i Carabinieri si facevano strada, percorrendo una rampa di scale che conduce al piano superiore dell’abitazione.

Davanti ai loro occhi trovano un letto, sistemato in un atrio di un corridoio e, sotto le coperte, il giovane. Scostando le lenzuola, ogni sospetto è stato confermato. Il povero giovane era legato al telaio del letto con una catena di non più di un metro che gli consentiva a mala pena di poggiare i piedi a terra.

I Carabinieri si sono subito preoccupati di rassicurare lo sfortunato, dandogli attenzioni, affetto ed accarezzandolo. Lui ha addirittura aiutato i militari ad aprire i lucchetti. Si è alzato in piedi e ha ringraziato i Carabinieri.

Data la gravità del fatto, il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara ha pubblicamente dichiarato: “E’ una vergogna che ferisce la nostra comunità e sono certa di parlare a nome di tutti i miei concittadini. Sono comportamenti inqualificabili, esecrabili e meschini. Il mio plauso alla stazione dei Carabinieri di Naro agli ordini del Maresciallo Marco Gelardi, a quelli della Compagnia di Licata guidati dal Capitano Lucarelli e a quelli del Comando Provinciale guidati dal Colonnello Pellegrino.Grazie alla Procura della Repubblica di Agrigento sotto l’abile guida del Procuratore Luigi Patronaggio, cittadino onorario di Naro”.