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NATO. Turchia: “Ingresso Svezia fermo finché non eliminerà sostegno a terrorismo curdo”

Ibrahim Kalin, portavoce del Presidente turco Erdogan, ha duramente condannato su Twitter la manifestazione a sostegno del Partito dei lavoratori del Kurdistan tenutasi a Stoccolma e ha chiesto misure concrete per prevenire eventi simili in futuro

Il processo di ingresso della Svezia nella NATO non progredirà finché il paese sosterrà le organizzazioni considerate terroristiche in Turchia. Lo ha scritto oggi su Twitter Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

“Ancora una volta, diciamo chiaramente: A meno che le attività delle organizzazioni terroristiche non vengano fermate, non è possibile che il processo di adesione alla NATO prosegua”, ha tuonato oggi il portavoce di Erdogan, riferendosi alla manifestazione tenutasi a Stoccolma a sostegno del Partito dei lavoratori del Kurdistan – PKK -, considerato come gruppo terrorista da Ankara. Kalin ha condannato la manifestazione e ha chiesto misure concrete per prevenire eventi simili in futuro.

“Condanniamo con la massima fermezza queste azioni atroci contro il nostro presidente a Stoccolma. Abbiamo comunicato la nostra reazione e le nostre aspettative alle autorità svedesi”, ha sottolineato il portavoce.

A Kalin ha fatto eco anche Fahrettin Altun, capo della comunicazione della presidenza turca, che a sua volta ha chiesto alla Svezia di “prendere senza indugio tutte le misure necessarie contro le organizzazioni terroristiche”. “La Svezia deve mantenere le promesse fatte a Madrid di entrare a far parte della Nato, di cui la Turchia è membro da 70 anni. E’ inutile aspettarsi che la Turchia faccia concessioni in questa materia”, ha concluso.

Dunque, malgrado le rassicurazione del Segretario Jens Stoltenberg, per Stoccolma non sembra una strada in discesa l’adesione alla NATO, richiesta a maggio 2022 insieme ad Helsinki.