La Alan Kurdi dopo il secco divieto di ingresso in acque italiane firmato dal ministro Matteo Salvini, molla l’assedio a Pantelleria e fa rotta verso Malta
I militari della Guardia di Finanza ieri mattina erano saliti a bordo della nave che si trovava a circa 20 miglia da Lampedusa, dunque in acque internazionali ed aveva notificato all’equipaggio della Alan Kurdi il decreto firmato dai ministri Salvini, Trenta e Toninelli che prevede il divieto di ingresso, transito e sosta nel mare territoriale italiano.
Da quel momento era iniziato un scambio di post e twitt, tra il ministro dell’interno, che in un’intervista a SkyTg24 aveva usato parole forti, fino alla ormai famosa frase “Basta, mi sono rotto le palle. Le navi saranno requisite e saliremo a bordo”. Mentre Barbara Held, responsabile della missione, aveva postato le immagini di un bambino pare ferito da una pallottola ad una spalla.
Il botta e risposta che rischiava di trascinarsi per settimane è finito oggi, quando l’Ong che stazionava a 20 miglia di distanza da Lampedusa ha preso “autonomamente” la decisione di puntare su La Valletta.
Al momento quindi La nave Alan Kurdi proprietà della ONG tedesca Sea Eye sta facendo rotta su Malta con i suoi 40 migranti prelevati da un gommone a 29 miglia nautiche al largo della Libia, tra cui una donna incinta e diversi minorenni, provenienti da vari paesi tra cui Congo, Nigeria, Mali, Ghana e Costa d’Avorio.
Redazione Fatti & Avvenimenti