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“Nessun reato”: Cassazione annulla il sequestro della Torteria di Chivasso rimasta aperta durante il lockdown

Rosanna Spatari non ha commesso il reato di “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità” : la Cassazione annulla il sequestro della Torteria di Chivasso rimasta aperta nonostante nonostante ci fosse il lockdown


“Nessun reato”. La Corte di Cassazione ha bocciato anche il Riesame che aveva confermato il sequestro della Torteria di Chivasso per “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”. Una bella soddisfazione per la titolare Rosanna Spatari, finita su tutti i media per la sua posizione contraria alle chiusure forzate dal lockdown imposto dal governo. Rosanna Spatari infatti, durante l’emergenza Covid si era rifiutata di chiudere il suo locale e questo le era costato diverse multe ed anche il sequestro dell’esercizio commerciale, provvedimento che il tribunale del Riesame aveva confermato.

Durante i mesi del lockdown la Torteria era diventata il punto di ritrovo di coloro che rifiutavano le disposizioni anti-pandemia imposte dal governo. In particolare, tutti i sabati davanti al locale si svolgevano manifestazioni di protesta guidate dalla stessa Spatari, finita su tutti i giornali per le sue azioni eclatanti, fatte davanti alle forze dell’ordine e culminate con la pipì fatta in un’aiuola per protestare contro la chiusura.

Ora a mettere fine definitivamente a questa “surreale” vicenda, arriva la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato, senza rinvio, la conferma del sequestro preventivo da parte del tribunale del riesame di Torino.

Secondo quanto si legge nel dispositivo, la Suprema Corte, il fatto contestato non è previsto dalla legge come reato con riferimento all’articolo 650 del codice penale, che recita testualmente “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato (337, 338, 389, 509), con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206”.

Sempre secondo quanto ricostruito dalla Cassazione, la Torteria, era stata posta sotto sequestro dopo che la titolare non aveva osservato il verbale di chiusura per cinque giorni emesso dai carabinieri il 27 gennaio 2021, l’ingiunzione del 19 aprile del prefetto, le richieste di presentazione al comando della polizia locale di Chivasso il 29 gennaio e il 3 marzo 2021.

Per i Supremi giudici la condotta contestata alla Spatari rientrava nelle violazioni alle misure di contenimento del Covid, le quali, se con il primo decreto del 23 febbraio 2020 comportavano una violazione del codice penale, con quello successivo del 25 marzo 2020 erano state depenalizzate. Era prevista solo una sanzione amministrativa, che consisteva in una multa (inflitta dalla prefettura) ed eventualmente dalla chiusura del locale fino a un massimo di 30 giorni.

Inoltre, in base a “un consolidato orientamento” della Corte, la violazione dell’articolo 650 del codice penale si può ritenere commessa solo se riguarda situazioni “non previste da una norma specifica”, che per quel che riguarda il Covid, dopo i decreti del 2020, esisteva, ed era punita per via amministrativa e non penale.