⦿ Ultim'ora

New York Times: ecco come Israele ha manomesso e fatto esplodere i cercapersone in Libano. 18 Morti ed oltre 4.000 feriti

Tre funzionari americani e altri informati dell’operazione affermano che Israele avrebbe manomesso prima di arrivare in Libano, i cercapersone che Hezbollah aveva acquistato da una compagnia taiwanese impiantando piccole quantità di esplosivo

Lo scrive il New York Times, che riporta quanto affermato da tre funzionari americani, che per la natura delicata dell’operazione hanno parlato in anonimato. Secondo i tre, gli oltre 3000 cercapersone che Hezbollah aveva ordinato alla Gold Apollo di Taiwan, sono stati manomessi prima di arrivare in Libano. La maggior parte erano del modello AR924, anche se nella spedizione fossero inclusi anche altri tre modelli Gold Apollo.

Il materiale esplosivo, di appena 10 o 20 grammi, è stato impiantato accanto alla batteria in ciascun cercapersone, hanno detto due funzionari. Era inoltre incorporato un interruttore che poteva essere attivato a distanza per far esplodere gli esplosivi. Ieri, alle 15:30 in Libano, i cercapersone hanno ricevuto un messaggio che sembrava provenire dalla leadership di Hezbollah, hanno detto due funzionari ed invece, il messaggio ha attivato gli esplosivi che ha causato secondo il ministro della Sanità libanese, almeno 18 morti ed oltre 4.000 feriti, dei quali diverse centinaia gravissimi. Secondo i tre funzionari, i dispositivi erano programmati per emettere un segnale acustico per diversi secondi prima di esplodere.

Hezbollah ha accusato Israele di aver orchestrato l’attacco ma ha descritto dettagli limitati sulla sua comprensione dell’operazione. Israele non ha commentato l’attacco e non l’ha rivendicato. Esperti indipendenti di sicurezza informatica che hanno studiato le riprese degli attacchi hanno affermato che è chiaro che la forza e la velocità delle esplosioni sono state causate da qualche tipo di materiale esplosivo. “Questi cercapersone sono stati probabilmente modificati in qualche modo per causare questo tipo di esplosioni: la dimensione e la forza dell’esplosione indicano che non si trattava solo della batteria”, ha affermato Mikko Hypponen, uno specialista di ricerca presso la società di software WithSecure e consulente per la criminalità informatica presso Europol.

Keren Elazari, analista israeliano di sicurezza informatica e ricercatore presso l’Università di Tel Aviv, ha affermato che gli attacchi hanno preso di mira Hezbollah dove erano più vulnerabili. All’inizio di quest’anno, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha limitato rigorosamente l’uso dei cellulari, che considera sempre più vulnerabili alla sorveglianza israeliana, secondo alcuni funzionari ed esperti di sicurezza. “Questo attacco li ha colpiti nel tallone d’Achille perché hanno distrutto un mezzo di comunicazione centrale”, ha detto la signora Elazari. “Abbiamo già visto questo tipo di dispositivi, cercapersone, presi di mira in precedenza, ma non in un attacco così sofisticato.”

Hezbollah ha distribuito i cercapersone ai suoi membri in tutto il Libano, alcuni dei quali hanno raggiunto gli alleati di Hezbollah in Iran e Siria. L’attacco di Israele ha colpito i cercapersone che erano accesi e ricevevano messaggi.