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“No Crimea alla Russia”. Generale Tricarico su Stoltemberg: “Chi lo ha autorizzato? Di Maio riferisca in parlamento”

Ucraina, Zelensky apre a Putin sulla Crimea e il segretario della Nato lo blocca subito con l’ormai nota frase “Non accetteremo mai l’annessione della Crimea alla Russia”, ma il generalo Tricarico chiede: “chi lo ha autorizzato a dire queste cose?”

Un’accusa precisa quella che il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, oggi presidente della Fondazione ICSA,  fa al segretario della Nato Jens Stoltenberg, in collegamento video nella puntata di “Omnibus” su LA7 di questa mattina, sabato 8 maggio condotta da Frediano Finucci, accusandolo di avere detto una cosa che il suo ruolo non gli consente, trattandosi di una decisione che può essere presa solo dopo una consultazione di tutti gli alleati della Nato.

“L’ultima perla di ieri è stata quella di Stoltenberg – ha esordito Tricarico – che invece di tacere responsabilmente, perché questo impone il suo ruolo, ricordo, che gli consente ‘solo di guidare le consultazioni ed il processo decisionale e controllare le decisioni prese’. Ecco, lui non può esulare da questo se non dopo avere consultato gli alleati ed invece ieri ha dato per scontato il fatto che gli alleati vogliono che la Crimea non torni alla Russia”.

Una precisazione in punta di regolamento quella del Generale, che aggiunge: “Io vorrei sapere chi lo ha autorizzato a dire queste cose; cosa dice il ministro Di Maio su questo; se noi siamo d’accordo con quello che dice Stoltenberg come lui fa credere e se non sia il caso che il ministro riferisca in parlamento se noi vogliamo veramente questo”.

Poi tornando alle regole spiega: “Ecco questa è l’ulteriore testimonianza che stanno saltando tutte le regole, che questi personaggi che io nel mio scritto ho definito ‘coniglio mannaro’ debbano essere in qualche maniera redarguiti, che il nostro ambasciatore debba fare una nota chiedendo a Stoltenberg chi lo ha autorizzato a dire le cose che ha detto”.

Infine, rispondendo alla domanda iniziale del giornalista che chiedeva cosa volesse l’Italia nel contesto ucraino, conclude: “Io mi auguro che l’Italia esca dall’appiattimento e dallo stato di profonda quiescenza sulle decisioni di gente come Stoltenberg che sono il ventriloquo degli Stati uniti e che esprima una propria posizione coordinandola con gli altri Paesi europei e creare così una visione europea da sottoporre al mondo intero e agli Stati uniti in particolare”.