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Ok dell’Eurocamera alla nuova Commissione, nasce “Ursula bis”, ma ha votato solo il 51% degli aventi diritto

A quasi sei mesi dal voto di giugno e dopo avere trovato l’intesa sui casi Fitto-Ribera, l’Eurocamera ha dato il via libera ai componenti del nuovo governo di Bruxelles con 370 sì. von der Leyen ottenne a luglio, con un voto segreto, il mandato con 401 sì

L’Eurocamera si è espressa sull’atto finale di apertura ufficiale della Commissione von der Leyen II. Con 370 sì, 282 no e 36 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato con voto palese la squadra della nuova Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen. Il plenum ha votato la squadra di “ministri”, tra vicepresidenti e singoli delegati alle varie materie oggetto di legislazione europea, che affiancheranno l’ex ministra della Difesa di Berlino nei prossimi cinque anni.

La seconda Commissione von der Leyen è stata approvata con appena 10 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta degli aventi diritto, che è di 360 eurodeputati su 720. Un dato pari al 51,39% degli aventi diritto, il peggior risultato di sempre nella storia europea.

La seduta è cominciata con un discorso della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen alla plenaria. Dopo aver ringraziato la squadra uscente, ha presentato le priorità e il programma della nuova Commissione. Uno dei primi temi affrontati è stato quello della libertà e della sovranità: secondo von der Leyen la libertà per l’Europa “non sarà gratuita”. “Significa fare scelte difficili. Significa investire massicciamente nella nostra sicurezza e prosperità. E soprattutto significherà rimanere uniti e fedeli ai nostri valori. Trovare il modo di lavorare insieme e superare la frammentazione”.

La presidente del parlamento europeo ha precisato: ”Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di Vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io. Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l’importanza politica che meritano”, ha detto von der Leyen, alla plenaria del Parlamento Ue prima del voto di conferma del Collegio dei commissari.