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Opec+ taglia produzione petrolio del “doppio del previsto”(ma era stato annunciato): Borse a picco

Schiaffo dell’OPEC+ – a cui partecipa la Russia – a sanzioni UE e USA a cinque settimane dalle elezioni : “disastro totale”

Come già da ieri avevamo scritto, l’Opec+ ha oggi ufficialmente deciso di tagliare la produzione di greggio di 2 milioni barili al giorno, come proposto dal Comitato tecnico dell’organizzazione internazionale. La decisione è stata presa ufficialmente oggi, durante la prima riunione in presenza dell’organizzazione – avvenuta a Vienna – dopo la pandemia covid.

L’Opec+ taglierà la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno a partire da novembre. Alla riunione in presenza ha ovviamente partecipato anche la Russia, essendo uno dei Pasi membri, con Aleksandr Novak, vice premier della Federazione Russa con delega al settore energetico. Il taglio inoltre è il doppio di quanto preannunciato nei giorni scorsi, quando fonti occidentali avevano ipotizzato il taglio si sarebbe fermato a un milione di barili al giorno.

Il taglio alla produzione è uno schiaffo in pieno volto all’Occidente, in particolare all’UE che oggi ha approvato tra le nuove sanzioni alla Russia il price cap sul petrolio russo –  e Mosca a già fatto sapere che smetterà di fornire petrolio ai Paesi che stanno imponendo il price cap – ed anche agli USA con il presidente Joe Biden che aveva fatto pressing sui Paesi membri dell’Organizzazione – tra cui gli Emirati Arabi, Kuwait e Arabia Saudita – chiedendo di non ridurre le quote di produzione.

Proprio Biden a caldo ha dichiarato che il taglio alla produzione “non era necessario”. E sicuramente per gli USA di Biden a cinque settimane dalle elezioni di medio-termine questo taglio che farà aumentare il prezzo della benzina alla pompa per i cittadini americani, non era decisamente necessario: “Devo vedere cosa c’è nel dettaglio. Sono preoccupato, non è necessario”, ha detto il presidente Usa.

Nelle comunicazioni tra la Casa Bianca e il dipartimento del Tesoro, secondo la Cnn, il taglio della produzione di petrolio era vista come un “disastro totale”, che sarebbe stato considerato un “atto ostile”.

Ennesima brutta giornata dunque per le Borse che vanno giù. Milano, che in mattinata era la peggiore, torna a perdere il 2,2% con lo spread tra Btp e Bund sopra i 242 punti e il rendimento del decennale italiano al 4,4%. Tra le altre Piazze Francoforte lascia sul terreno l’1,5%, Parigi l’1% e Londra lo 0,86%. Il petrolio oscilla sulla parità con il Wti poco sopra 86 dollari e il Brent sotto i 92 dollari al barile, stesso prezzo di ieri, quando proprio a causa della notizia del taglio della produzione i titoli hanno subito un rialzo di circa il 4%.