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Open Arms, Procura indaga Salvini per sequestro di persona che risponde: “Rifarei e rifarò tutto. #portichiusi”


“Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l’onore dell’Italia? Per me è una medaglia! Rifarei e rifarò tutto. #portichiusi P.s. Ma in Procura ad Agrigento non hanno problemi più gravi di cui occuparsi?”

Questo il commento dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini subito dopo avere appreso che la Procura di Agrigento guidata dal Procuratore capo Luigi Patronaggio, lo ha indagato sul caso Open Arms, di fatto una indagine fotocopia del caso Diciotti. L’accusa è di “sequestro di persona e omissione di atti di ufficio”.

Il fascicolo da Agrigento è passato alla Dda di Palermo competente per valutare le ipotesi di reato che dovranno essere sottoposte al tribunale dei ministri e il procuratore del capoluogo siciliano Lo Voi, ha dieci giorni di tempo per decidere se confermare le ipotesi di reato o riformularle, oppure chiedere l’archiviazione.

I fatti risalgono allo scorso agosto, quando la Ong spagnola Open Arms che aveva a bordo 164 clandestini recuperati al largo della Libia, resto in mare senza autorizzazione ad entrare  in acque territoriali italiane per venti giorni e proprio per questo, l’ex ministro dell’Interno è indagato per aver provato a respingere la nave dell’ong carica di clandestini.

la Open Arms, poi non appena il Tar del Lazio annullò il divieto di ingresso in acque territoriali italiane firmato dal governo, attraccò nel porto di Lampedusa, dove i 164 clandestini furono sbarcati.

Gli spagnoli di Open Arms che hanno fatto da taxi tra le coste del Nord Africa e i porti italiani per aiutare i clandestini a raggiungere l’Europa, esultano: “Venti giorni davanti alle coste di Lampedusa senza poter far sbarcare uomini, donne e bambini vulnerabili – scrivono su Twitter i dirigenti della Ong – 68 evacuazioni mediche, quindici persone recuperate dopo essersi gettate in acqua nel tentativo di raggiungere terra. Sequestro di persona”.

La risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “rifare tutto” una volta che tornerà al governo. “Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l’onore dell’Italia? Per me è una medaglia”.

Non resta quindi che attendere le conclusioni della Dda di Palermo e capire se l’indagine – fotocopia del caso Diciotti – verrà archiviata o se dovrà essere il tribunale dei Ministri a dire l’ultima parola.