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Opposizione in campagna elettorale: nessuno tocchi Mangia, ma per le prossime elezioni c’è aria di cambiamento


“Avere trascinato un imprenditore come Antonio Mangia in una squallida polemica politica dimostra come l’attuale amministrazione comunale sia allo sbando”, così commentano oggi le opposizioni circa il crimine di “lesa maestà” compiuto dall’amministrazione verso il patron di Aeroviaggi, posizione di una opposizione di “sinistra” o con “sinistra”, che si pone – oltretutto in ritardo – sul medesimo pensiero dell’ex sindaco Mario Turturici, già intervenuto sulla vicenda.

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“Additare un imprenditore come Mangia – scrive oggi l’opposizione – come traditore della patria come chiunque si permetta di muovere riserve o obiezioni ai criteri ed alle scelte di indirizzo con le quali viene spesa l’imposta di soggiorno in questa città, è francamente inaccettabile. – tuona un’opposizione ormai ai box di partenza, proiettata verso le amministrative, anche se non si capisce bene come – È insopportabile che chiunque si permetta di criticare le modalità organizzative, nonché la gestione della spesa pubblica per il carnevale, debba essere automaticamente additato come un nemico del carnevale, nel solco di un rappresentazione falsa e disonesta intellettualmente, dietro la quale si cela unicamente la volontà di strumentalizzare il carnevale per chiari fini elettorali”, contraccusano i consiglieri di opposizione.

“Qui nessuno vuole il male della festa” – si affrettano a precisare, anche perché le parole di Mangia, seppur in parte condivisibili, hanno già suscitato le ire dei carristi in questo articolo , che poco c’entrano con l’amministrazione e che di certo ci saranno anche dopo la Giunta Di Paola.

Per l’opposizione quindi, si contesta solo “un’utilizzazione sperequativa ed eccessivamente squilibrata dell’imposta di soggiorno, che impegna somme spropositate per un unico evento, per quanto importante esso sia, lasciando le briciole al resto dell’anno, con la logica conseguenza che, in altri non meno importanti periodi dell’anno, non ci sono risorse nemmeno per garantire servizi minimi”. Appello sicuramente lodevole, magari se poi dalla stessa opposizione non si chiedesse anche di allargare la festa verso altri quartieri che non siano il centro storico, forse sarebbe anche più coerente.

L’Opposizione al civico consesso saccense ritiene poi sia stato irresponsabile procedere alla pubblicazione di un bando pubblico e dire ai carristi di iniziare a lavorare, impegnando risorse e tempo, senza aver prima garantito la necessaria copertura finanziaria, attraverso l’adozione del bilancio. Così “vuol dire rischiare l’osso del collo, non solo per i carristi, ma anche per il comune”.

Altra materia, affrontata dalla nota dell’opposizione riguarda poi l’affidamento dei servizi del carnevale per cui è già stato emesso il bando.”Basta leggere le deliberazioni di giunta con l’indicazione dei criteri selettivi e dei punteggi per rendersi conto di quanto esso appaia chiaramente cucito su misura”, denunciano. Per l’opposizione, l’attuale amministrazione comunale “è entrata in campagna elettorale da tempo ed utilizza ogni mezzo ed ogni centesimo per alimentare una macchina da consenso, nella speranza che foraggiando amici, figliocci e compari si possa prevalere sul resto della città. Ma la città non è solo fatta di supporter e tifosi dell’assessore di turno, non votano solo i denigratori di professione, la cui unica funzione è quella di insultare e gettare fango sui social nei riguardi degli avversari dell’assessore amico”.

“Questa città – concludono dall’opposizione- fra qualche mese esprimerà il proprio dissenso ed allora non ci sarà tifoso o yesmen che potrà salvare questa giunta da un’inevitabile sconfitta.”

Ecco, in questo senso, forse l’opposizione dovrebbe considerare che se mancheranno yesman verso la giunta di governo, non è detto che venga riconosciuto il “lavorone” di una opposizione spesso e volentieri arruginita, lenta ed in cui a prendere iniziativa sono le solite quattro persone sempre con i loro tempi e le loro competenze. Forse, e diciamo forse, questa volta dalle urne delle amministrative uscirà la “terza via” che bussa prepotentemente alla porta da ormai qualche anno, esattamente come è accaduto a Porto Empedocle, Favara e tanti altri comuni.