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Ordinanza chiusura hotspot. De Luca a Musumeci: “Guida la sommossa, cosa farai contro Lamorgese”


Il sindaco di Messina Cateno De Luca si schiera con il Presidente della Regione Nello Musumeci sulla chiusura di hotspot e centri di accoglienza: Caro Nello, ora sui migranti tutti uniti contro Roma che mette a repentaglio la pubblica e privata incolumità! Lamorgerse vuole impugnare la tua ordinanza, cosa farai?”

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca interviene a favore del Presidente della Regione Nello Musumeci, ma lo fa mettendo alla prova le sue intenzioni.

“Non posso sopportare – scrive il Sindaco di Messina –  che il Presidente della Regione Siciliana passi per un pessimo imitatore del sindaco De Luca. Era tempo che si svegliasse, firmando l’ordinanza che impone la chiusura di tutti gli hotspot ed i centri d’accoglienza di migranti in Sicilia. Io ho iniziato oltre un mese fa ed è stato già stabilito che a Messina, tra qualche giorno, il 28 di agosto, saranno chiusi l’hotspot e il Cas allocato da oltre dieci anni presso la caserma Gasparro di Bisconte. Da qui i migranti continuano a fuggire, entrando nelle residenze private e spaventando gli abitanti, mettendo a repentaglio la mia comunità”.

“Roma però – prosegue il sindaco – ha già annunciato che impugnerà l’ordinanza del Presidente della Regione. A questo punto chiedo a lui quali saranno le sue prese di posizione, perché non è pensabile che questa ordinanza sia stata fatta con il solo scopo di farsela impugnare e dire ai siciliani che qualcosa si è tentato di fare”.

“Caro Musumeci – ha concluso il primo cittadino di Messina – tu e la tua Giunta dovete guidare il popolo siciliano alla sommossa. Facci sapere quali sono le contromosse a fronte di un annullamento da parte della mia amica Luciana Lamorgese, che da Ministro dell’Interno ti tratterà come ha finora trattato me, con le mie ordinanze.

Uniti, tutti insieme, aspettiamo da te Presidente Musumeci, quali saranno le proteste eclatanti che metterai in campo contro il Governo Conte, che continua a usare la Sicilia con scelleratezza e soprattutto utilizzando strutture inadeguate per i migranti che mettono a repentaglio la pubblica e privata incolumità”.

Timida la risposta di Musumeci a Lamorgese che comunque non indietreggia ed afferma che andrà avanti.

“Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni. – ha scritto il Governatore della Sicilia –  Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo “stato di emergenza” richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio.

Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia.

E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti.