Come ogni anno, dopo una notte di navigazione, al Porto di Palermo è arrivata “la nave della legalità” con 1500 studenti provenienti da tutta Italia e con a bordo il Ministro dell’istruzione Bussetti, il Ministro della giustizia Bonafede, il procuratore nazionale Antimafia Cafiero de Raho e il capo della Dia Governale
Oggi è un giorno memorabile per tutti i siciliani, si celebra il 27esimo anniversario della strage di Capaci, avvenuto il 23 maggio del 92, data, che da quel triste giorno riecheggia nella mente di ogni essere umano e come tale deve essere annualmente ricordata.
Esattamente 27 anni fa a Capaci un attentato esplosivo compiuto da Cosa Nostra uccise il magistrato antimafia Giovanni Falcone sul tratto dell’autostrada A 29 alle ore 17:56 con a bordo il giudice, la moglie Francese Morvillo anche lei magistrato, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro che viaggiavano su tre Fiat Croma blindate. Vi furono 23 feriti tra i quali: gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Oggi presenti alla cerimonia a Palermo anche: il Presidente della Camera Roberto Fico , il Ministro degli Interni Matteo Salvini, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Elisabetta Casellati e il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Dall’Aula Bunker dell’Ucciardone di Palermo il Ministro della giustizia Bonafede esprime un suo parere in merito alla frase del giudice Falcone: “ gli uomini passano ma le loro idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini.” E ancora aggiunge da siciliano: “mi piace pensare alla Convenzione di Palermo come una grande idea di Falcone e oggi cammina sulle gambe di milioni di cittadini in 189 paesi nel mondo. L’Italia nella lotta alla criminalità organizzata è leader nel mondo e la città palermitana è il simbolo di un popolo che reagisce alle mafie.”
Di certo non poteva mancare il pensiero del Ministro dell’istruzione Bussetti: “l’Antimafia è di tutti e ai ragazzi occorre comunicargli la bellezza della convivenza civile e del rispetto delle regole; perché chi sceglie la mafia rinuncia a vivere.”
Ha espresso parole cariche di commozione e orgoglio il Presidente della Repubblica Mattarella: “la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime della mafia e si stringe ai familiari” e aggiunge: “il sacrificio di Falcone, Borsellino, Morvillo, Dicillo, Montinaro, Schifani, Catalano, Cosina, Muli, Loi, Troina è divenuto il motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini di fare la propria parte per proseguire i bacini in cui vivono le mafie.”
Secondo la Casellati: “il 23 maggio 1992 rappresenta una ferita mai emarginata nel cuore dell’Italia: un giorno di lutto che ancora oggi dopo 27 anni dell’accaduto provoca sofferenza e sdegno. E fino a quando mafia e corruzione continueranno ad esercitare i loro effetti devastanti sul nostro Paese, la memoria di Giovanni Falcone non potrà mai dirsi davvero onorata.”
Presente anche il Ministro dell’istruzione Bussetti il quale esordisce affermando le seguenti parole: “dobbiamo fare un piano Marshall contro le mafie, il risultato deve essere sconfiggere definitivamente; ma per farlo occorre un’azione congiunta con tutti i ministeri.”
Stamani Salvini molto commosso ed emozionato ha deposto insieme a Conte e Bussetti una corona in memoria di Giovanni Falcone a Capaci citando le seguenti parole: “chi usa questa giornata per attacchi politici fa torto a Falcone e a Borsellino, alla memoria di tutti gli altri martiri e al Paese intero. Chi si divide sulla lotta alla mafia sbaglia: LA MAFIA FA SCHIFO.”
Il Sindaco Leoluca Orlando diserta la cerimonia in quanto apertamente in contrasto con l’arrivo di Salvini a Palermo.
Anche Catania oggi ha reso omaggio ai giudici morti in nome della mafia, riproponendo “la Scalinata della Giustizia”; un’imponente installazione artistica già realizzata lo scorso anno dagli studenti del liceo catanese riproducendo una delle immagine cult più amate dei giudici Falcone e Borsellino.
Per tenere in vita il pensiero di Giovanni Falcone occorre menzionare alcune tra le frasi più belle del giudice: “ L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.”
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”
“Se poni una questione di sostanza, senza dare troppa importanza alla forma, ti fottono nella sostanza e nella forma.”
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’erotismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
Valeria Tornambe’ nata a Sciacca il 27/07/1990 (AG); studentessa universitaria presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo; lavorato presso la Sicom di Sciacca e collaboratrice della testata giornalistica Fatti & Avvenimenti. Da sempre con una passione innata e sfrenata per la scrittura.
Scrivere fa bene all’anima, rilassa la mente, aiuta la memoria, mette in ordine i pensieri e fa bene all’umore. Infatti basta prendere in mano una penna e un foglio per far volare in alto la nostra anima, immergendoci dunque in un mondo idilliaco, “tutto nostro ” e interagendo con il nostro “io interiore” , vero e profondo. Scrivere è leggere in se stessi, libera l’anima ed è assolutamente gratis!
Del resto: che mondo sarebbe senza la scrittura? Un mondo assolutamente privo di sentimenti, di cultura e di amore. La scrittura ci rende essere speciali, unici e ci apre la porta verso la felicità.
Coniato il mio motto: “la scrittura è vita.”