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Palermo. Donna 59enne muore dopo malore: familiari devastano il pronto soccorso

La donna è arrivata ieri sera in codice rosso per un infarto in ospedale, riferisce l’Ansa. Malgrado sia stata intubata, non c’è stato nulla da fare. Appresa la notizia del decesso, i parenti hanno devastato l’area d’emergenza danneggiando macchinari diagnostici del valore di migliaia di euro

Pronto soccorso dell’ospedale Civico devastato e familiari di una donna deceduta identificati e denunciati. E’ questo il bilancio del caos scatenatosi ieri sera al Civico di Palermo, dove è deceduta una donna di 59 anni, arrivata poco prima con il 118 con delicato quadro clinico per un infarto e pare con insufficienza respiratoria.

I medici del pronto soccorso dell’ospedale Civico a Palermo affermano di aver fatto di tutto il possibile per salvare la donna – che è stata anche intubata -, ma non c’è stato nulla da fare.

A quel punto si è scatenata la furia distruttiva dei familiari che appena appreso del decesso, hanno devastato gli arredi, colpendo e infrangendo tre vetrate, danneggiando macchinari diagnostici del valore di migliaia di euro e i lettini utilizzati per le degenze temporanee.

Una violenza tale che ha costretto a sospendere le attività dell’area d’emergenza per oltre un’ora: “Abbiamo assistito a scene da far west – raccontano i medici e gli infermieri – Hanno distrutto tutto quello che trovavano, provocando danni per migliaia di euro”.

Per mettere fine alla devastazione sono intervenute diverse volanti della polizia che hanno bloccato i familiari e li hanno identificati e denunciati.

Solidarietà è giunta in queste ore dall’Assessore Regionale alla Sanità Ruggero Razza: “Devastare un pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile. Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà.”