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Palermo. Protesta caro Bollette: “Basta soldi per la guerra, dateli alle aziende e alle famiglie in crisi”

“Lo Stato italiano ha deciso di aumentare di ben 13 miliardi le spese militari dei prossimi anni, portandole a ben 38 miliardi entro il 2028. Soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le famiglie e i lavoratori in crisi, soldi che potrebbero essere spesi per aiutare le persone a pagare le bollette, ma che invece vengono utilizzati per armamenti che porteranno soltanto distruzione e morte”


A Palermo un corteo con circa 500 tra lavoratori, commercianti, studenti, agricoltori e gente comune, ha sfilato da via Maqueda fino alla sede del Comune, a piazza Pretoria, con slogan e striscioni per dire basta alla guerra in Ucraina e al conseguente caro bollette.

La manifestazione è stata organizzata dall’Assemblea “No Guerra” a cui hanno aderito tutte le categorie. Come da prassi sono state bruciate alcune bollette della luce, un atto simbolico che purtroppo non evita il pagamento ne l’eventuale distacco, ma che è servito a mettere in chiaro qual’è il pensiero dei cittadini, spesso travisato dai media. L’appello è rivolto al nuovo Governo che deve ancora formarsi a cui i manifestanti hanno chiesto di intervenire sul carovita che ha messo in ginocchio la vita di famiglie e imprese e sopratutto il nuovo esecutivo dovrà bloccare la speculazione delle multinazionali dell’energia, per costringerle ad abbassare il prezzo delle bollette.

Le aziende dopo due anni di pandemia che a causa dei vari divieti ha causato una grave crisi economia, avevano sperato in una ripresa, ma la guerra in Ucraina invece ha aggravato la situazione. Le sanzioni alla Russia alla fine si sono ritorte contro gli italiani con la crisi energetica che ha fatto lievitare le bollette di luce a gas a prezzi insostenibili sia per le famiglie, ma sopratutto per le aziende che la definiscono “La mazzata finale” che ha già fatto chiudere diverse attività commerciali anche storiche e rischia di farne chiudere molte altre, con il conseguente licenziamento dei dipendenti.

“In un quadro drammatico, – spiega Giovanni Castronovo di Trinacria – in cui sempre meno famiglie riescono ad arrivare a fine mese, si è inserita anche la crisi energetica. È in atto una incredibile speculazione: mentre il prezzo delle bollette è aumentato del 162% nell’ultimo anno e del 60% a partire dal primo ottobre, le multinazionali dell’energia come Eni, Enel o Edison fanno profitti che non avevano nemmeno mai sognato di poter fare. I dirigenti delle multinazionali – continua Castronovo – festeggiano mentre le attività chiudono, perché i commercianti non riescono a pagare le spese per poter lavorare, mentre migliaia di persone vengono licenziate e lasciate in mezzo a una strada, mentre le famiglie non possono più permettersi di accendere i riscaldamenti in casa o si ritrovano le utenze staccate per morosità”.