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Palermo. Ricordando il 28° anno della strage del 19 luglio in via D’Amelio del Giudice Paolo Borsellino


A Palermo in questi lunghissimi 28 anni non si sono mai stancati di commemorare l’eccidio di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta. Anche quest’anno sono previsti momenti di riflessione sotto l’albero della Pace di Via D’Amelio, a partire da sabato 18 fino a domenica 19 luglio 2020

Nonostante la drammatica crisi sociale ed economica che stiamo vivendo in questo delicato anno, segnato prima dall’emergenza Covid-19 e poi purtroppo anche dal violento nubifragio verificatosi a Palermo lo scorso 15 luglio 2020,  prevale ancor di più il senso civico di ogni singolo siciliano del dovere, della coesione, della solidarietà e dunque della legalità.

Il 19 gennaio di quest’anno Paolo Borsellino avrebbe compiuto 80 anni ed invece la mano criminale e mafiosa di Cosa Nostra, quel 19 luglio del 1992 ha impedito che questo potesse accadere. Ma i suoi assassini hanno fallito, consegnando il giudice alla storia: i suoi valori e il suo impegno per la legalità non moriranno mai, tanto da diventare un movimento popolare.

I fatti di quel drammatico pomeriggio estivo del 1992 sono ormai impressi nelle memoria collettiva. Il Giudice Borsellino si era recato a casa della mamma per portarla ad una visita medica, ma alle ore 16:58 in via Mariano D’Amelio 19, parcheggiata accanto il portone d’ingresso del palazzo, ad attenderlo c’era una Fiat 126 verde rubata, contenente circa 30 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H (miscela di petn, triolo e T4), che il telecomando a distanza azionato dai mafiosi fece esplodere.

Per ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta: Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, il “Centro studi Paolo e Rita Borsellino” ha organizzato due momenti di riflessione sotto l’albero della Pace di Via D’Amelio, previsti per sabato 18 e domenica 19 luglio 2020.

L’appuntamento di sabato 18 luglio, dal titolo “Resilienza, resistenza, responsabilità”- introdotto e coordinato da Alex Corlazzoli a partire dalle ore 18:00 vedrà l’alternarsi di testimonianze di amministratori pubblici, operatori del mondo dell’impresa, delle associazioni, della scuola, dell’arte e dello spettacolo, della pubblica assistenza e del volontariato che, in una visione globale metteranno in luce l’ineludibile destino della società, in tutte le sue componenti, indotta a cooperare.

L’appuntamento di domenica 19 luglio dal titolo “Via D’Amelio per i cittadini di domani”- rivolto a bambine e bambini, ragazze e ragazzi quest’anno purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, non vedrà la loro animata presenza in via Mariano D’Amelio.

A partire dalle ore 9:00 inizierà la diretta streaming con letture, interventi video e proiezioni e saranno proclamate le 4 scuole vincitrici a pari merito del concorso nazionale “Quel fresco profumo di libertà” – quinta edizione, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e dal Centro studi Paolo e Rita Borsellino.

Inoltre il Movimento Agende Rosse organizza una serie di iniziative in occasione di questo Anniversario. A causa dell’emergenza COVID, la maggior parte delle iniziative si terrà esclusivamente online, mentre in via Mariano D’Amelio sarà presente un presidio durante tutta la giornata.

Tra le frasi celebri dell’eroe Borsellino meritano di essere menzionati:

“ È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”.

“ La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

“ I giovani e la mafia? È un problema di cultura, non in senso restrittivo e puramente nozionistico ma come insieme di conoscenze che contribuiscono alla crescita delle persone. Fra queste conoscenze vi sono quei sentimenti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fanno diventare cittadini, apprendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificarci nelle istituzioni fondamentali della vita associata e a riconoscerci in essa”.
(Citazioni di Paolo Borsellino).