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Palermo. Seminario politiche e strategie per programmazione comunitaria e avvio del PNRR

Innovazione e ricerca in Sicilia. Seminario a Palazzo Steri per definire politiche e strategie per la nuova programmazione comunitaria e l’avvio del PNRR

“Università struttura portante di nuove strategie per lo sviluppo” ha detto il Magnifico Rettore dell’Università Massimo Midiri. La discussione si è svolta sui temi legati alle esigenze per accrescere l’innovazione e la ricerca in Sicilia, agli organismi di facilitazione e Governance dei processi, al potenziamento e qualifcazione del capitale umano nella fase di avvio del nuovo ciclo di Programmazione Comunitaria Regionale.

“Siamo in un momento storico importantissimo, l’arrivo di ingenti risorse ci impone – ha stigmatizzato Midiri – la massima attenzione e la massima collaborazione per contribuire insieme ad una nuova strategia regionale che vede l’Università come struttura portante di incontro, di ascolto e con le necessarie competenze e conoscenze per conseguire rilevanti risultati – ha commentato il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Massimo Midiri, al seminario ‘Innovazione e ricerca in Sicilia.Disegnare le politiche’ che si è tenuto al Complesso Monumentale dello Steri, sede del Rettorato, in cui sono intervenuti l’Assessore regionale per le Attività Produttive Turano, l’Assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione Professionale Lagalla, i Rettori delle Università siciliane e i rappresentanti di numerose realtà del mondo dell’innovazione e della ricerca – Lo Steri è sicuramente l’ambiente adatto per accogliere il primo confronto tra i soggetti che guideranno lo sviluppo facendo rete, lavorando in maniera sinergica e creando un ecosistema in cui i numerosi attori saranno fortemente interconnessi per realizzare obiettivi a lungo termine e concorrere allo sviluppo della Sicilia.”

Organizzatori dell’evento gli assessorati regionali alle Attività produttive e all’Istruzione e formazione professionale guidati rispettivamente da Girolamo Turano e Roberto Lagalla con i rettori delle università siciliane, i dirigenti generali della Regione siciliana e numerosi attori del mondo dell’innovazione e della ricerca in Sicilia, CNR e Istituto nazionale di Fisica Nucleare.

A portare i saluti del Presidente della Regione Siciliana Musumeci è stato Eugenio Ceglia,vicecapo di gabinetto: “Un confronto con la spina dorsale della ricerca e dell’innovazione in Sicilia finalizzato ad aumentare la nostra capacità di competere.Il governo Musumeci ha fortemente voluto questo primo confronto pubblico sui temi dell’innovazione e della specializzazione intelligente – spiega l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano – perché crede che la Regione abbia bisogno di un metodo nuovo per affrontare le sfide della prossima programmazione e del PNRR – e aggiunge – e che sia indispensabile acquisire elementi di riflessione e qualificati contributi dai soggetti che operano nell’ecosistema della ricerca e dell’innovazione in Sicilia”.

“La liberazione di risorse ingenti e senza precedenti impone un’azione di governo improntata alla collegialità delle iniziative con il mondo della ricerca, e alla responsabilità perché il PNRR è sostanzialmente un prestito che dovranno restituire le future generazioni – ha sottolineato l’assessore all’istruzione e formazione Roberto Lagalla”.

La necessità di una strategia regionale sull’innovazione è emersa dall’indagine “La Smart Specialisation Strategy in Sicilia: diffusione e peculiarità 2015-2020 situazione pre-Covid 19 e prime reazioni alla pandemia”, elaborata dalla società di ricerca indipendente MET e presentata dall’economista Raffaele Brancati, in cui emerge che in Sicilia gli attori molto avanzati nel campo della ricerca e dell’innovazione siano ancora pochi mentre sono più numerosi i soggetti intermedi che però spesso avviano percorsi innovativi con molte fragilità a livello strategico e che di frequente nell’arco di un biennio portano all’interruzione dei programmi.

Problematico anche il tema delle competenze: a fronte di un grande fabbisogno solo il 12% delle imprese segnala carenze di competenze mentre chi fa ricerca si affida per il 64% a rapporti con altre imprese, per il 25% a consulenti e solo per il 25% a rapporti con università e laboratori.

Gli ambiti di specializzazione intelligente della S3 Sicilia riguarderanno i temi dell’Economia del mare, i settori dell’Agroalimentare, del Turismo, cultura e beni culturali. E anche della Scienza della vita, Energia, Smart Cities & Communities e ulteriori ambiti di specializzazione intelligente e nuove traiettorie tecnologiche.