⦿ Ultim'ora

Palermo. Truffa protesi mediche e liste d’attesa: arrestati un primario, 2 infermieri, un rappresentante e 15 indagati


Operazione dei Nas di Palermo: arrestati un primario, due infermieri e un rappresentante di commercio: facevano la cresta sulla fornitura dei presidi medici e facevano saltare il turno nelle liste di attesa ai clienti privati

I carabinieri del Nas, su delega della Procura di Palermo, su ordine del Gip del tribunale, hanno arrestato e posto ai domiciliari: Natale Francaviglia, direttore dell’Unità Operativa Complessa dell’ospedale Civico, due infermieri, Santo Montemurro e Michele Bruno e l’agente di commercio della società Servizi Medicali srl Francesco Tarallo. Complessivamente nell’inchiesta sono 15 gli indagati tra altri medici e infermieri.

Tutti e quattro sono accusati a vario titolo, di concorso in reato continuato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica aggravata commessa dal P.U. in atti pubblici, abuso d’ufficio.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis dal pm Laura Siani e condotte dal Nas del capoluogo, con servizi di osservazione e pedinamento, ispezioni ed anche attraverso attività tecnica di intercettazione, hanno permesso di scoprire un’articolata organizzazione finalizzata a perpetrare truffe ai danni del servizio sanitario regionale, mediante la falsificazione di documenti e registri di carico e scarico del materiale protesico utilizzato negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, in particolare dichiarando l’uso di dispositivi medici in numero superiore rispetto a quello realmente impiantato sui pazienti nel corso degli interventi chirurgici.

Inoltre il primario Francaviglia, con la collaborazione di altri medici ed infermieri, in base a quanto hanno accertato i carabinieri, della sua Unità Operativa, faceva bypassare ai propri pazienti privati, paganti, le liste d’attesa per gli interventi chirurgici, facendoli figurare come se avessero seguito le normali procedure istituzionali di ricovero.

Con la medesima ordinanza il gip ha anche disposto il sequestro preventivo, per equivalente, della somma di € 43.724 quale profitto di reato, da eseguirsi, oltre che nei confronti degli arrestati, anche nei confronti di altri due soggetti non colpiti da provvedimento restrittivo, rispettivamente Carmela Lombardo infermiera dello stesso ospedale e Gianmarco Randazzo amministratore della società fornitrice dei dispositivi medici.