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Parigi. Proteste no vax conquistano il centro nonostante Macron dispieghi altri 7.200 poliziotti

Si sono definiti i “convogli della libertà”. Sono persone arrivate da tutta la Francia che hanno conquistato il centro Parigi nonostante un preoccupato Macron abbia dispiegato ben 7.200 poliziotti oltre a quelli già in servizio

Una marea umana, che con auto e mezzi di qualsiasi tipo, ieri ha invaso il centro di Parigi: gli Champs Elysées e place de la Concorde bloccati dai manifestanti e sotto l’Arco di Trionfo la polizia ha anche sparato lacrimogeni.

Una protesta contro le misure anti covid annunciata da giorni sui social da coloro che si sono definiti i “convogli della libertà”, gente di ogni estrazione sociale accomunata da un solo obiettivo, che partiti da tutta la Francia, nonostante il dispiegamento di ben 7200 poliziotti supplementari, i ferrei controlli e fermi in autostrada e nelle strade secondarie, sono riusciti a raggiungere il centro di Parigi e a bloccare la zona simbolo della rivolta di quella che fu dei gilet gialli.

Di fatto si tratta dello stesso tipo di manifestazione che sta bloccando la capitale del Canada, Ottawa, dove il primo ministro, Justin Trudeau, impaurito per la mole dei mezzi, è stato costretto a rifugiarsi in un luogo segreto con tutta la famiglia.

Difficile bloccare con la forza una marea umana e i fatti lo hanno dimostrato. Il prefetto di Parigi, Didier Lallement, che era al corrente di cosa si stava organizzando, nei giorni scorsi si era affrettato ad emettere provvedimenti restrittivi, proibendo la manifestazione di ieri con quelle che sono parse delle e proprie minacce: “chi blocca la circolazione rischia fino a due anni di carcere e 4.500 euro di multa”.

I provvedimenti però alla luce di quanto successo non hanno funzionato e nonostante i diversi giorni di preavviso che la polizia ha avuto a disposizione per prepararsi, i divieti delle autorità non sono riusciti a soffocare sul nascere un movimento che prende spunto dai camionisti canadesi per evidenziare i problemi locali della provincia francese.

Quelli che vengono definiti no vax, chiedono che venga tolto il pass vaccinale, peraltro molto meno discriminatorio rispetto alla versione italiana e che il governo francese ha già annunciato che tra qualche settimana sarà abrogato. Ma i manifestanti a questa questione ne hanno aggiunte altre, come il calo del potere d’acquisto, il rincaro del carburante e delle bollette dell’energia, trasformando la manifestazione in una rivolta contro il sistema e nei confronti di Emmanuel Macron, definito “il presidente dei ricchi”, di cui chiedono le dimissioni o almeno che non si ricandidi per un secondo mandato alle elezioni del 10 e 24 aprile.

Alla luce di quanto sta accadendo il presidente Macron, che fino ad ieri percepiva una sua rielezione relativamente facile, a due mesi dalle presidenziali, appare preoccupato da una protesta sociale che partita dai no vax ha inglobato le fasce della popolazione che si sentono emarginate e che rappresentano tanti voti.