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Paziente da 13 giorni “posteggiata” al pronto soccorso di Sciacca: l’Asp risponde all’On. Pace

Sul caso sollevato dall’On Carmelo Pace relativo ad una  paziente che da 13 giorni è “posteggiata” presso il pronto soccorso di Sciacca, interviene l’Ufficio Stampa  provinciale dell’Asp di Agrigento

Con una nota ufficiale a firma del dott. Angelo Cinquemani, Responsabile dell’Ufficio Stampa, l’Asp  di Agrigento risponde all’On Carmelo Pace, dando la sua versione sull’incresciosa vicenda. Di seguito la nota integrale.

Sulla vicenda della paziente ricoverata in pronto soccorso a Sciacca da diversi giorni,  evidenziata dall’onorevole Carmelo Pace insieme ad altre criticità sul territorio regionale, interviene il direttore del reparto, Ignazio Galizia, con alcune dichiarazioni che fanno chiarezza sulla vicenda: “nonostante le difficoltà logistiche dovute ad una collocazione del Pronto Soccorso provvisoria in attesa del completamento dei lavori di riqualificazione della precedente ubicazione, è necessario fare chiarezza sulla vicenda sollevata in una nota dell’onorevole Carmelo Pace”.

“Noi abbiamo– prosegue Galizia- uno stazionamento medio in pronto soccorso del paziente tra 48/72 ore al massimo. Non abbiamo aperto l’astanteria poiché nella attuale sede non c’è spazio. Ma è attiva una Obi (Osservazione pre-intensiva) che è un prolungamento della Medicina, dove il paziente è assistito, curato, monitorato, in attesa del ricovero in reparto. La paziente, nella fattispecie, non è stata ricoverata in reparto poiché lo stesso è interessato da una bolla di contaminazione da Covid-19. Tra l’altro- precisa Galizia- la paziente accusa patologie importanti e non può essere sottoposta al rischio di contaminazione. Noi non ci basiamo sull’ordine di arrivo dei pazienti, ma sulla gravità della patologia, specie in una persona anziana. Non ho potuto trasferire la paziente al reparto di medicina proprio per il bene della stessa e per tutelarla. Abbiamo, dunque, scelto di tutelare la paziente nella zona Obi del pronto Soccorso dove vengono osservate misure di protezione adeguate. E’ stata da noi per sua tutela e per continuare la terapia. La paziente è costantemente assistita dal punto delle terapie, del monitoraggio, dell’assistenza igienica”.