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PD. Orfini ironizza su guerra per leadership: “In due mesi avremo 60 candidati a un congresso non ancora convocato”

“Mi pare geniale. Abbiamo capito tutto” ironizza il Dem mentre i compagni di partito rivendicano il proprio peso nella battaglia per la segreteria lasciata vuota dalla sconfitta elettorale targata Enrico Letta

“Con una media di un paio di autocandidature al giorno, se siamo bravi nel giro di un paio di mesi possiamo arrivare a una sessantina di candidati a un congresso che non è nemmeno stato convocato. Mi pare geniale. Abbiamo capito tutto”. A scriverlo oggi in un post su Facebook è il dem Matteo Orfini, che commenta in modo amaramente sarcastico lo stato in cui versa Pd dopo la sconfitta elettorale che ha già consegnato alla storia la segreteria di Enrico Letta.

Per Orfini il problema è dunque che nel PD si pensa prima alle poltrone che al bene del partito e del Paese e rilancia quindi l’idea di una – ennesima – rifondazione interna. Il partito che quindi avrebbe dovuto dare corpo unico e unitario alla sinistra pare ora solo un ammasso di correnti e signorotti sempre pronti a rivendicare il proprio peso interno al PD più che preoccupati di far pesare il PD nel quadro politico italiano.

“Qualche anno fa – scriveva ieri l’esponente dem – proposi di sciogliere e rifondare il Pd, per ridefinire su basi completamente nuove il nostro progetto politico. Mi risposero che era una follia, tutti. In questi anni mi sono battuto per provare ad affermare un principio semplice: un partito è prima di tutto il suo progetto, la sua cultura politica, la sua proposta per il paese. Poi viene il resto: alleanze, leadership, tattica”.