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Per l’Unione Europea: “La pacificazione in Ucraina non funzionerà mai, manderemo altre armi a Kiev”

L’Europa in Ucraina vuole la guerra totale, ormai è evidente. Dopo gli attacchi russi di questa mattina e dopo aver esultato per il camion bomba sul ponte di Crimea, adesso l’UE dice chiaramente che non è la pace quello che bisogna cercare in Ucraina

La pace non è una via percorribile in Ucraina. Lo ha scritto in un tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola – di Malta – auspicando evidentemente una vittoria militare ucraina, di sicuro ulteriori scontri armati.

“L’unica via di uscita che il Cremlino dovrebbe cercare è quella di lasciare l’Ucraina. I miei genitori mi hanno insegnato presto come comportarmi con i bulli: la pacificazione non funziona. La pacificazione non ha mai funzionato. La pacificazione non funzionerà mai. La Russia sarà ritenuta responsabile di questi crimini”.

A Metsola fa eco l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, che in quanto più altro funzionario diplomatico dell’Unione scrive su Twitter: “Profondamente scioccato dagli attacchi della Russia ai civili a Kiev e in altre città dell’Ucraina. Tali atti non hanno posto nel 21esimo secolo. Li condanno con la massima fermezza. Siamo con l’Ucraina. È in arrivo un ulteriore sostegno militare da parte dell’Ue”.

Ma se l’Unione Europea è pronta alla guerra ora più che mai dato l’intensificarsi dell’aggressività russa, il presidente ucraino Zelensky parla con il Scholz e Macron chiedendo “una dura reazione europea”.
“Con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha la presidenza di turno del G7, abbiamo concordato una riunione urgente del Gruppo” su quanto sta accadendo in Ucraina, ha detto Volodymyr Zelensky, annunciando successivamente una telefonata col presidente francese.

A Zelensky fa eco il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che riguardo alla possibilità di negoziati di pace dice: “la sola tattica di Putin è seminare il terrore sulle pacifiche citta’ ucraine, ma non fara’ crollare l’Ucraina. E’ anche la sua risposta a tutti i pacificatori che vogliono parlare con lui di pace: Putin e’ un terrorista che parla con i missili”.

E’ dunque evidente che gli appelli alla pace del presidente turco Erdogan così come quelli della Cina – alleata della Russia – cadranno nel vuoto per l’ennesima volta. L’escalation appare adesso ovvia, anche se non si capisce a quali progressi dovrebbe realisticamente portare.