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Perseguitava una coppia di “amici” con telefonate, messaggi, atti vandalici e intimidazioni: Arrestato


Conosceva bene le abitudini delle vittime: una coppia di amici, un uomo ed una donna, che perseguitava da tempo

Messina. Li colpiva nel buio della notte sia nelle rispettive abitazioni che dove svolgevano l’attività lavorativa. Molestie telefoniche sia sulle utenze fisse che su quelle mobili, atti vandalici e poi le richieste estorsive.

Infatti, ad acuire la rabbia dello stalker vi era la condanna da parte del Tribunale di Messina al risarcimento della somma di € 15.000,00, per fatti analoghi nei confronti degli stessi soggetti che continuava a perseguitare

La condanna infatti non lo aveva fatto desistere dall’attuare le sue condotte criminali, non a caso le vessazioni sono state attuate nel periodo immediatamente successivo alla condanna e si interrompono, per un breve periodo, solo quando l’arrestato si è allontanato dalla città dello Stretto per trasferirsi nella capitale.

E’ al suo rientro che l’incubo però è tornato vivere: telefonate anonime, minacce tramite facebook anche a persone prossime ai malcapitati, vernice usata per imbrattare scooter e portone di casa, colla usata bloccare la serratura del catenaccio posto a chiusura del cortile, citofonate in piena notte, croci apposte sul motorino ed in corrispondenza delle targhette dei citofoni ed infine incessanti richieste, colorite da aggettivi offensivi ed intimidatori, di “restituzione” dei 15mila euroche era stato condannato a pagare dal Tribunale.

Le nuove ed ulteriori indagini condotte, anche questa volta, dai poliziotti della Squadra Mobile e dalla Procura della Repubblica, hanno permesso così di costruire un quadro indiziario sufficiente a dimostrare la paternità dei comportamenti persecutori da parte dell’uomo.

Esame dei tabulati telefonici, delle immagini di videosorveglianza dei luoghi prospicenti a quelli teatro delle condotte criminose, del racconto delle vittime e di quanti, direttamente o indirettamente, erano stati testimoni degli episodi di violenza, hanno permesso agli investigatori di individuare con certezza il responsabile, evidenziandone la personalità estremamente pericolosa.

Era riuscito a terrorizzare le vittime ed a privarle della loro tranquillità tanto da rendere vana qualsiasi altra misura cautelare diversa dal carcere nel quale, dietro disposizione del Giudice, è stato condotto ieri pomeriggio dagli agenti della Polizia di Stato.