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Peschereccio Mazarese fermato in acque internazionali da motovedetta tunisina: interviene la Marina in soccorso


Si è probabilmente evitato l’ennesimo sequestro di un peschereccio di Mazara del Vallo, in acque internazionali.

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Nel pomeriggio di ieri un peschereccio di Mazara del Vallo si trovava al largo delle coste libiche, a circa 50 miglia a nord di Zwara, in acque internazionali, quando è stato avvicinato da una sedicente motovedetta tunisina, con la probabile intenzione – come di consueto – di sequestrare l’imbarcazione.

Il capitano del peschereccio, ha avuto la prontezza di richiedere supporto alle unità della nostra Marina Militare, attualmente impegnate nell’operazione Mare Sicuro, che sono prontamente intervenute, “chiarendo” la situazione e mettendo fine all’operazione tunisina, consentendo al peschereccio di riprendere la navigazione.

Secondo il racconto dei marinai mazaresi, la motovedetta si era rapidamente avvicinata ed aveva intimato al motopesca “End” di fermarsi e questo nonostante si trovasse, sottolinea la Marina militare, in acque internazionali. In zona erano presenti anche altri due pescherecci italiani, il “Gemma Primo” e l’”Anna madre», entrambi della marineria di Mazara del Vallo.

Il comandante dell’operazione Mare Sicuro ha quindi disposto il decollo immediato dell’elicottero imbarcato su nave Cigala Fulgosi che nel frattempo si è diretta a tutta velocità verso i pescherecci. Non appena l’elicottero ha raggiunto il motopesca “End” “la situazione si è chiarita – spiega la Marina – e la motovedetta presunta tunisina si è allontanata verso sud”.

Cigala Fulgosi ha intanto proseguito la rotta verso i pescherecci, “in modo da acquisire maggiori informazioni e assicurare una adeguata cornice di sicurezza”. Quello della protezione ai pescherecci nazionali è uno dei compiti dell’operazione Mare Sicuro che è iniziata su disposizione del ministero della Difesa il 12 marzo 2015 a seguito dell’aggravarsi della crisi libica.