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Il piano strategico del turismo 2017-2022 approvato dal CDM


Il Piano Strategico del Turismo delinea lo sviluppo del settore nei prossimi sei anni per rilanciare la leadership italiana sul mercato turistico mondiale. Nel 2016 in crescita gli arrivi internazionali: oltre 60milioni.

Il Piano, presentato dal Ministro dei Beni e delle Attivita’ Culturali e del Turismo Dario Franceschini, gia’ approvato all’unanimita’ dal Comitato Permanente per la promozione del turismo in seduta plenaria, dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha quindi concluso l’iter parlamentare alla Camera e al Senato rispettivamente il 27 gennaio e il 2 febbraio scorsi. Sono state accolte le osservazioni, in particolare riguardo alle aree del terremoto e l’integrazione delle politiche turistiche con quelle di industria 4.0. Il Piano Strategico ora diventa, a tutti gli effetti, lo strumento dal quale discenderanno azioni operative, in termini di provvedimenti per il settore.

Franceschini in proposito ha dichiarato ” E’ un documento di svolta, elaborato con il pieno coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli esperti del settore, che rafforza l’idea di Italia come museo diffuso e, proponendo anche nuove destinazioni, individua nel turismo, sostenibile e di qualita’, uno strumento di policy per il benessere economico e sociale di tutti”.

Per Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo: “Con l’approvazione del Piano Strategico del Turismo in consiglio dei ministri si entra nel vivo. E’ una occasione attesa da 30 anni per dotare il paese di una visione unitaria del turismo e della cultura mettendoli al centro delle politiche di sviluppo del Paese.Il prossimo e immediato step sara’ l’approvazione del programma di attuazione da parte del Comitato Permanente di Promozione del Turismo per individuare le azioni e le strategie nel medio periodo”.

Per Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi e’ la prima volta che il turismo ha un piano organico che guarda in modo integrato ai diversi fattori che concorrono allo sviluppo del settore con una serie di priorita’ e direttrici condivise dagli attori e dalle istituzioni, coinvolte nel lungo e partecipato processo di elaborazione del piano. Naturalmente il PST da solo – aggiunge – non basta a risolvere i problemi e a cogliere le opportunita’ del settore, ma e’ uno strumento fondamentale di pianificazione e programmazione che segna un importante cambio di passo verso una effettiva politica del turismo in Italia.

Il mondo del turismo ha elaborato il Piano condividendo gli orientamenti per un periodo di sei anni e i principali obiettivi e linee di intervento funzionali al raggiungimento della visione proposta. Il Piano si attuera’ attraverso revisioni biennali e la predisposizione e l’attuazione di piani annuali.

In 100 pagine sono delineate le priorita’ per valorizzare un settore che vale 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione, attraverso 13 obiettivi specifici, 52 linee di intervento, racchiuse in 4 obiettivi fondamentali: diversificare l’offerta turistica, innovare il marketing del brand Italia, accrescere la competitivita’ e migliorare la governance del settore

Altri punti fermi del Piano sono: rivoluzione digitale, adeguamento della rete infrastrutturale, riduzione degli oneri burocratici e fiscali, miglioramento della quantita’ e qualita’ dell’occupazione, semplificazione del sistema normativo. Particolare attenzione va alla diversificazione delle mete turistiche per indirizzare i flussi turistici verso territori ricchi di potenzialita’ ancora inespresse, quali aree rurali, piccole e medie citt? d’arte, parchi naturali e marini. Tutto all’insegna della sostenibilita’ ambientale e culturale.

Il PST – nato da un ampio confronto tra Ministeri, Regioni, Anci, sindacati, associazioni di categoria, con il coordinamento della Direzione Generale del Turismo- e’ poi frutto di un inedito processo di partecipazione e condivisione, avviato con gli Stati Generali del Turismo a Pietrarsa (ottobre 2015 e aprile 2016) e costruito anche con l’utilizzo di strumenti digitali: piattaforma on line e canali social, un metodo che dota l’Italia del turismo di una visione unitaria.