⦿ Ultim'ora

Polonia, domenica Elezioni presidenziali. Sfida a tre con l’incognita estrema destra: dopo il voto rumeno per l’Eu potrebbe esserci un’altra sorpresa

In Polonia, domenica 18 maggio si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali. I candidati alla presidenza sono ben 11, ma solo tre di loro hanno reali possibilità di giocarsi il posto al Palazzo Presidenziale di Varsavia: l’europeista Rafal Trzaskowski, il conservatore Karol Nawrocki e il candidato di estrema destra, Slawomir Mentzen

Un voto cruciale per l’Unione europea, gli elettori dovranno scegliere il successore di Andrzej Duda, presidente del Paese dal 2015 che ha già fatto due mandati e per legge non potrà correre per il terzo.

Per i sondaggi il favorito sarebbe il sindaco della capitale, il filo-europeo Rafal Trzaskowski accreditato di un 32%, seguito dal conservatore Karol Nawrocki col 23% e dal candidato di estrema destra Slawomir Mentzen, che arriverebbe al 14%. E qui il condizionale sul favorito è d’obbligo, basta ricordare quello che accadde a novembre della scorso anno in Romania, quando lo “sconosciuto” filo russo, Calin Georgescu, vinse a sorpresa le elezioni e la Commissione elettorale nel patetico tentativo di bloccare il voto popolare, con accuse di interferenze russe mai dimostrate, annullò le elezioni. Come la cronaca ha dimostrato inutilmente, domenica si voterà anche in Romania per il secondo turno e George Simion, successore e braccio destro di Georgescu,  è dato per vincente.

L’Europa quindi nonostante Slawomir Mentzen, sia solo terzo, non può escludere un suo successo o almeno che arrivi al ballottaggio. Il voto di domenica rappresenta dunque per i polacchi, ma soprattutto per l’Eu, un importante test che potrebbe essere un punto di svolta nel panorama politico europeo. Va ricordato che in Polonia il presidente, oltre a essere comandante in capo delle forze armate e a guidare la politica estera, ha il diritto di influenzare direttamente l’iter legislativo attraverso il potere di veto, che può essere annullato solamente con un voto parlamentare con la maggioranza dei tre quinti in presenza di almeno la metà dei deputati, ossia ben 230.

Slawomir Mentzen, outsider di estrema destra, 38enne imprenditore multimilionario, molto popolare sui social, potrebbe essere la “brutta” sorpresa per l’Europa. Mentzen è un euroscettico con idee trumpiane, fermamente contrario all’aborto e ai migranti, vuole porre fine a decenni di dominio politico dei due principali partiti polacchi, i centristi al governo e i conservatori dell’opposizione.

Mentzen ha promesso agli elettori “una Polonia forte e ricca” con tasse basse, un’economia forte e “confini a tenuta stagna”. Nel suo programma elettorale c’è l’impegno a “fermare l’ideologia di sinistra e Woke” e “liberare le criptovalute”, oltre ad essere un liberale in economia e ultra conservatore sulle questioni sociali. Nel 2019, ha detto: “non vogliamo gli ebrei, gli omosessuali, l’aborto, le tasse e l’Unione Europea”, che vuole riformare.

Il candidato favorito, il filo-europeo Trzaskowski, al contrario è un eurofilo dichiarato che si impegna ad allentare le leggi sull’aborto e a proteggere i diritti LGBTQ. Già ministro della Tecnologia ed ex vice ministro degli Esteri, il 53enne è figlio di un pioniere del jazz e pronipote dell’uomo che ha creato le prime scuole secondarie femminili in Polonia. Eletto sindaco di Varsavia nel 2018 e rieletto nel 2024, alle presidenziali del 2020 è stato sconfitto di misura da Duda. Sostenuto dal partito di governo Coalizione Civica del primo ministro Donald Tusk, è probabile che affronti il candidato nazionalista di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, in un ballottaggio il primo giugno.

Karol Nawrocki invece è un conservatore in corsa per la presidenza con il sostegno del principale partito conservatore di opposizione, il partito di destra Diritto e Giustizia (PiS), al potere dal 2015 al 2023, di cui il principale esponente è il presidente uscente Andrzej Duda. Nawrocki si è impegnato a continuare il sostegno della Polonia all’Ucraina nella guera contro la Russia ed ha denunciato i benefici accordati ai rifugiati. Il suo slogan elettorale “Prima la Polonia, prima i polacchi” riflette le sue opinioni sul quasi un milione di rifugiati ucraini che vivono all’interno del Paese.

PubblicitàPubblicità