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Proteste in Mongolia contro corruzione: manifestanti assaltano i palazzi del governo

Nella capitale Ulan Bator i manifestanti hanno i palazzi del governo: le proteste sono iniziate ieri, in seguito ad uno scandalo scoppiato per casi di corruzione nel commercio di carbone con la Cina

Scontri di piazza in Mongolia tra ieri sera e oggi, con diverse centinaia di manifestanti che si sono radunati in piazza Sukhbaatar e hanno tentato di marciare verso Ikh Tenger, dove sono stati fermati dalle barricate della polizia. Oggi, come si vede in video, i manifestanti hanno assaltato il Palazzo del Governo. Inoltre, gli alberi di Natale in piazza Sukhbaatar sono stati bruciati e i manifestanti hanno bloccato per alcune ore il viale principale della capitale mongola, Peace Avenue.

“Queste proteste potrebbero continuare” ha scritto l’ambasciata USA, consigliando attenzione ai suoi cittadini in Mongolia.

Le proteste sono nate a causa delle notizia secondo cui alcuni alti funzionari, responsabili dell’esportazione di carbone in Cina, aggirando le dogane, avrebbero sottratto profitti delle esportazioni di carbone dello stato mongolo per ben 44 trilioni di tugrik mongoli  – $ 12,8 miliardi di dollari – negli ultimi due anni. I manifestanti hanno chiesto che il governo facesse i nomi di tali funzionari infedeli.

Questa mattina, le autorità della Mongolia hanno istituito una commissione per avviare un dialogo con i manifestanti dopo la presa d’assalto del Palazzo del governo, riferisce la Tass.

La commissione è presieduta dal capo della segreteria del governo mongolo e leader del Partito popolare mongolo al governo Dashzegviin Amarbayasgalan: “Ad oggi, circa 15 funzionari sono sotto inchiesta. È in corso un’indagine sulla base di una richiesta del governo”, ha detto il politico, invitando i manifestanti inferociti al dialogo.

Amarbayasgalan ha inoltre promesso che il governo lavorerà per consegnare i responsabili corroti alla giustizia.