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Putin firma decreto che cambia la dottrina nucleare russa: “Possibile risposta atomica a missili da Ucraina”

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che aggiornala dottrina nucleare della Russia: cambiano i Principi fondamentali della politica statale della Federazione Russa sulla deterrenza nucleare

Lo scrive la TASS. La dottrina militare russa, il sistema di principi della difesa armata dello Stato, stabilisce le condizioni per l’uso delle armi nucleari. Il documento elenca tutte le minacce esterne e interne, nonché i metodi per contrastarle. La mossa di Putin rappresenta la risposta del Cremlino alla presunta decisione dell’amministrazione Biden di consentire all’Ucraina di lanciare missili americani a lungo raggio in profondità nella Russia.

Il 2 novembre 1993, il presidente russo Boris Eltsin firmò un decreto sui “Principi fondamentali della dottrina nucleare russa”, ma il documento in sé non è mai stato pubblicato. La prima dottrina nucleare russa è stata ratificata e pubblicata con decreto del presidente russo Vladimir Putin il 21 aprile 2000. La seconda è stata ratificata il 5 febbraio 2010 e la terza, attualmente in vigore, il 26 dicembre 2014.

Con questo decreto la Russia potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell’Ucraina con l’uso di missili forniti da Paesi occidentali, Mosca potrà quindi usare armi nucleari come “estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese se essa sarà minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali”. La decisione sul loro impiego spetta al presidente.

Ecco come funziona la nuova dottrina nucleare russa

Tra i cambiamenti principali, sottolinea la Tass, il più importante è che mentre la dottrina precedente prevedeva l’impiego di armi nucleari nel caso in cui l’esistenza stessa dello Stato sia minacciata, adesso il concetto viene ampliato, prevedendo appunto una risposta nucleare “all’uso di armi nucleari o altre armi di distruzione di massa contro la Russia e i suoi alleati così come nel caso di un’aggressione contro la Federazione Russa e la Bielorussia con l’uso di armi convenzionali che comporti una minaccia critica alla sovranità e all’integrità territoriale”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti su un aspetto della nuova dottrina nucleare che considera minacce alla sovranità nazionale anche attacchi da Paesi non nucleari ma con il sostegno di Paesi nucleari ha risposto “Sì, è menzionato” , quindi consentono una rappresaglia nucleare.
Più chiaro il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev: “Oggi è stata approvata una nuova versione (della dottrina nucleare, ndr). L’uso dei missili dell’Alleanza (Nato, ndr) in questo modo può ora essere qualificato come un attacco da parte dei paesi del blocco contro la Russia. In questo caso sorge il diritto di reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le principali installazioni della Nato, ovunque si trovino. E questa è già la Terza Guerra Mondiale”, ha scritto su Telegram Medvedev, aggiungendo con il solito sarcasmo: “Forse il vecchio Biden ha davvero deciso di morire con grazia, portando con sé una parte significativa dell’umanità”.