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Putin sfida l’Occidente: “Mettete alla prova il nuovo missile Oreshnik, Kursk il più grande cimitero di veicoli NATO del mondo” -VIDEO

Durante la conferenza stampa “line diretta” di fine anno, il Presidente russo Putin ha proposto all’Occidente un “duello tecnologico”: Washington scelga un obiettivo a Kiev, concentri lì tutte le forze di difesa aerea e missilistica che può e Mosca proverà a colpirlo con il nuovo missile Oreshnik. “Noi siamo pronti a fare l’esperimento”, dice lo Zar

Un’ondata di fortissime dichiarazioni da parte del Presidente russo Vladimir Putin quelle riportate dalla stampa all’annuale conferenza di fine anno con il capo del Cremlino. Putin ha parlato soprattutto della guerra in Ucraina lanciando anche una sfida aperta e senza dubbi all’Occidente. Il presidente russo – come si vede dal video – ha suggerito agli esperti occidentali che criticano il nuovo sistema missilistico russo “Oreshnik” di indicare un obiettivo qualsiasi a Kiev e di concentrare lì tutte le migliori forze di difesa aerea di cui dispongono così che le forze di Mosca possano provare a colpirlo: “Noi siamo pronti a fare l’esperimento”, ha detto Putin.

Missile Oreshnik su uno stabilimento militare ucraino a Dnipro nel Novembre 2024

La sfida muscolare di Putin è sul piano tecnologico-militare, campo in cui l’Occidente e soprattutto gli USA affermano da decenni di avere la supremazia. Tuttavia secondo Putin, il sistema missilistico Oreshnik è un’arma moderna e nuovissima che non può essere fermata in nessun modo. La portata di Oreshnik arriva fino a 5,5 mila km e nessuno ha la possibilità di abbatterlo, tanto da sfidare deliberatamente l’Occidente a farlo. Sempre secondo le dichiarazioni di Putin, l’osannato sistema americano Patriot è paragonabile appena all’S-300 russo – missile russo di vecchia produzione – e il THAAD è paragonabile all’S-400 – il sistema russo più avanzato -, ma il sistema americano ha “caratteristiche più deboli”, afferma ancora il Presidente russo, secondo cui la Russia sta conducendo un “duello tecnologico” con l’Occidente.

Altre dichiarazioni interessanti di Putin riguardano la regione russa del Kursk dove l’esercito ucraino addestrato e armato dall’Occidente ha fatto breccia. Il Presidente russo ha rivendicato che l’esercito russo sta avanzando lungo tutta la linea del fronte, mettendo fuori combattimento il nemico e riconquistando pezzi di territorio: “Elimineremo senza dubbio le forze armate ucraine dalla regione di Kursk, ma non dirò una data specifica, non è così che si fa”. E del resto ci si chiede se a Putin interessi veramente respingere le truppe di Kiev: secondo alcuni analisti infatti il Kursk è un’enorme trappola di Mosca per dividere le forze di Kiev che per restare con un piede nel Kursk – nella speranza apertamente dichiarata che questo dia Zelensky una “posizione di forza” ad un plausibile tavolo negoziale per far cessare la guerra – sono costretti a inviare i migliori reparti e le migliori attrezzature occidentali, distogliendo quindi forza militare dal territorio ucraino e dalle regioni che la Russia ha già annesso, con il risultato che effettivamente neglio ultimi mesi Mosca avanza di 30km al giorno nel Donbass.

Putin oggi, dopo aver promesso alla popolazione che tutte le strutture, gli alloggi e le infrastrutture della regione di Kursk saranno ripristinati e che i residenti della regione riceveranno degli indennizzi statali, ha anche affermato che: “La regione di Kursk potrebbe essere il più grande cimitero al mondo di equipaggiamenti NATO. La quantità di veicoli corazzati distrutti lì è già maggiore di quella distrutta in altri settori del fronte durante l’intero anno”.

Carro armato USA delle forze armate ucraine Abrams M1A2 e mezzi blindati cingolati M2A2 Bradley, tutti distrutti e abbandonati nel Kursk russo

Lo Zar ha anche parlato delle prospettive post guerra dei nuovi territori che il presidente Zelensky ha ammesso a Le Parisien di non poter più riconquistare: secondo Putin, la Russia ha la capacità di ripristinare e ricostruire il Donbass e le nuove regioni – un territorio grande quanto la Grecia – entro il 2030. “Nel Donbass e in Novorossiya sono già stati restaurati 21mila edifici e strutture”, ha detto Putin, che ha anche osservato che “la raccolta delle tasse pagate da residenti e imprese nelle regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporozhye e Kherson è aumentata del 90-200%”.  Nella sola Mariupol “sono state restaurate 1.700 abitazioni”, ha detto Putin: “Ora in città c’è un boom edilizio, la popolazione sta crescendo rapidamente”.

I giornalisti presenti hanno anche chiesto se il capo del Cremlino sia disponibile a dialogare con Washington per far cessare le armi: “Sono disponibile a parlare e incontrare Trump in qualsiasi momento”, aggiungendo anche che la Russia ha qualcuno con cui parlare in Ucraina, ma non è l’attuale governo ucraino, affermando che rimangono comunque tante brave persone con cui è possibile dialogare. Putin esclude quindi di dialogare con Zelensky: “La Russia parlerà con Zelensky se questi andrà alle urne e otterrà legittimità istituzionale. La Russia firmerà eventuali trattati di pace solo con il leader legittimo dell’Ucraina”.

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