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Ragusa. Ragazzini bullizzati e derubati da un 17enne marocchino: finisce al carcere minorile – VIDEO


Dal bullismo alle estorsioni alla rapine in una escalation criminale in crescendo: ma il giovane delinquente è stato fermato dalla Polizia di Stato

Era diventato un vero e proprio incubo per bambini e ragazzini della zona. Un’escalation di atti criminali, dal bullismo alla rapine, che hanno condotto un 17enne marocchino ad essere fermato dalla Squadra mobile di Ragusa su disposizione della Procura per i minorenni di Catania poiché gravemente indiziato dei delitti di estorsione, rapina, furto e violenza privata.

Un incubo cominciato lo scorso ottobre e finito solo oggi, le vittime, tutte di età compresa tra 11 e 16 anni, erano terrorizzate dal giovane marocchino; la Polizia di Stato – che ha inizialmente agito su segnalazione anonima – ha dovuto vincere un vero e proprio muro di omertà tra i giovanissimi prima di riuscire – grazie alle loro testimonianze – a ricostruire gli episodi di violenza perpetrati dal 17enne.

L’excursus criminale del 17enne è stato veloce ed in crescendo. Ha iniziato con atti di bullismo, richieste di utilizzo del telefono cellulare, favori di diverso tipo, fatti che costituivano soprusi ma non reati. Poi, come spesso accade ai bulli, c’è stato il “salto di qualità”, il passaggio alla commissione di veri e propri reati: ad ottobre e novembre ha minacciato alcuni ragazzini per farsi consegnare somme di denaro; a novembre ha costretto un minore a tenere un comportamento che il piccolo non voleva mettere in atto, il tutto sotto minaccia; in un’altra occasione, tra le più gravi, ha costretto un ragazzino a prelevare somme di denaro di nascosto dalla madre; sotto minaccia del bullo/delinquente, la vittima ha consegnato quasi 1.500 euro; ha rubato il telefono cellulare di un minore con destrezza, asportandolo mentre si trovava sotto carica a casa di un amico comune, senza temere in alcun modo la presenza di altri minori testimoni di quanto accaduto e, non pago di quanto fatto, chiedeva 50 euro per restituire il maltolto con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”.

Tutti questi episodi sono stati consumati a Ragusa nei luoghi soliti di ritrovo dei giovani da ottobre 2018 a febbraio 2019; purtroppo, in alcune occasioni, qualche adolescente ha anche spalleggiato il delinquente non rendendosi conto della gravità della condotta.

Il giovane marocchino è stato catturato dalla Squadra Mobile a Ragusa, pochi istanti dopo l’emissione del fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura per i Minorenni di Catania. Il giovane è stato accompagnato al centro di prima accoglienza di Catania e ieri è stato convalidato il provvedimento di fermo dal Giudice per le Indagini Preliminari che dopo aver ascoltato l’indagato ha applicato la misura cautelare del carcere minorile.

“La Polizia di Stato di Ragusa ha condotto un’indagine lampo che ha permesso alla Procura per Minorenni di fermare l’escalation di un bullo diventato criminale. – dicono gli investigatori – Fondamentale il rapporto di fiducia instaurato tra le vittime ed i poliziotti. Per vincere ogni tipo di reato bisogna partire dalla denuncia dei fatti subiti, solo così è possibile ripristinare la legalità. Per gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, essere diventati un punto di riferimento per tutti i ragazzi è motivo di grande orgoglio. Gli uffici della Polizia di Stato sono sempre pronti ad accogliere segnalazioni di disagio anche minimo subito dai più piccoli”.