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Ragusa. Si dimette monsignor Carmelo Cuttitta Vescovo della diocesi per motivi di salute

Il Papa ha accettato la rinuncia all’incarico di vescovo di Ragusa di monsignor Carmelo Cuttitta. Al suo posto nella qualità di amministratore apostolico della Diocesi è stato nominato Monsignor Sebastiano Roberto Asta

Foto di Salvo Bracchitta

Mons. Cuttitta: “Una scelta per il bene di questa Chiesa”. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ragusa presentata da sua eccellenza monsignor Carmelo Cuttitta.
Ne ha dato annuncio lo stesso monsignor Cuttitta, nella cattedrale di San Giovanni Battista, alla presenza di tutti i sacerdoti. Con la voce rotta dall’emozione, ha spiegato che la rinuncia all’incarico è motivata dalle sue condizioni di salute.

Amministratore apostolico, con le facoltà di amministratore diocesano, è stato nominato monsignor Sebastiano Roberto Asta che in questi anni è stato a fianco di monsignor Cuttitta come Vicario Generale.

Monsignor Asta ha ringraziato il Vescovo per l’attenzione e la cura pastorale riservata alla Chiesa di Ragusa esprimendo apprezzamento per il senso di responsabilità e amore nei confronti della Diocesi con il quale ha assunto una decisione certamente sofferta. Monsignor Asta ha assicurato l’affetto di sempre e vicinanza nella preghiera, tratteggiando il profilo di un Pastore cordiale e accogliente vicino alla gente, ai sacerdoti, ai seminaristi e alle coppie dei fidanzati che hanno avuto modo di incontrarlo durante la loro preparazione del matrimonio.

“Come espresso dalla lettera del Santo Padre – ha spiegato monsignor Cuttitta ai sacerdoti presenti in cattedrale – ho rassegnato le dimissioni da Pastore di questa Diocesi perché le mie condizioni di salute non mi consentono di poter assolvere un incarico tanto impegnativo e gravoso. L’ho fatto – ha sottolineato – per il bene di questa Chiesa che merita di avere un vescovo efficiente. In questi cinque anni di servizio in questa Chiesa ho cercato di dare il meglio di me stesso e ringrazio il Signore per le tante persone incontrate e conosciute ringrazio tutti i cari sacerdoti con i quali ho cercato di entrare e di intraprendere un rapporto fraterno anche laici popolo santo di Dio così legato alla fede alle sue tradizioni religiose. Ringrazio in modo particolare coloro che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato a portare il carico pastorale il peso del governo della Diocesi e chiedo perdono se ho messo qualcosa ma non sono stato all’altezza delle vostre aspettative. Vi porterò nelle mie preghiere e nel mio cuore laddove il Signore vorrà che continui a svolgere quel servizio alla Santa Chiesa che sarà consentito alle mie condizioni di salute. Il Signore benedica questa Chiesa e tutti noi e ci confermi – ha concluso – nel nostro servizio al Vangelo. Un abbraccio fraterno a tutti a tutti voi”.

Monsignor Carmelo Cuttitta era stato nominato vescovo di Ragusa da Papa Francesco il 7 ottobre 2015 e aveva preso possesso canonico della Diocesi il 28 novembre dello stesso anno. È stato il quinto vescovo della Diocesi di Ragusa dopo Ettore Baranzini, Francesco Pennisi, Angelo Rizzo e Paolo Urso. In questi cinque anni di presenza a Ragusa ha dato incoraggiato il modello di “Chiesa in uscita” ispirato da Papa Francesco e prestato grande attenzione alla Pastorale delle vocazioni e al Seminario che ha inteso rilanciare dando la possibilità ai giovani di formarsi nel prestigioso istituto San Mamiliano di Palermo. Con la stessa cura e il medesimo zelo pastorale ha allargato i confini dell’azione caritativa, aprendo la Diocesi di Ragusa ai corridoi umanitari, all’accoglienza di persone e famiglie in difficoltà, all’assistenza dei lavoratori e delle famiglie nelle periferie di Macconi e dovunque ci fosse la necessità della presenza della Chiesa, ha dato seguito in campo sociale ed economico al microcredito contribuendo a fare di Ragusa un progetto campione poi adottato dalle Diocesi di tutta Italia, ha aiutato in modo discreto e silenzioso tante famiglie in difficoltà per via della crisi economica, prima, e sanitaria, successivamente.