Almeno tre i giornalisti uccisi in un raid aereo israeliano contro una guesthouse dove alloggiavano anche altri reporter nel Libano orientale, vicino al confine con la Siria
Lo riferiscono i media libanesi spiegando che, tra le vittime, si contano un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per la tv Al-Manar di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena hanno affermato che non è stato un incidente ma che il bungalow in cui dormivano i rappresentanti di quelle emittenti è stato colpito intenzionalmente.
Anche il ministro dell’Informazione libanese Ziad Makary ha accusato Israele di aver colpito intenzionalmente i giornalisti ed ha definito l’attacco aereo “crimine di guerra”, ha affermato il ministro. “Il nemico israeliano ha atteso la pausa notturna dei giornalisti per tradirli nel sonno. Questo è un assassinio, dopo monitoraggio e tracciamento, con pianificazione e progettazione. C’erano 18 giornalisti in rappresentanza di sette istituzioni mediatiche. Questo è un crimine di guerra”, ha affermato Makary in un post su X.
La “barbarie” dello Stato Ebraico, come l’ha definita ieri il presidente francese Macron, ieri si è abbattuta su una scuola a Gaza, dove si contano “Almeno 17 morti e 42 feriti”
Secondo quanto dice il ministero della Salute della Striscia, un attacco aereo israeliano avvenuto ieri contro una scuola nel centro di Gaza che ospitava palestinesi sfollati avrebbe ucciso almeno 17 persone e ne avrebbe ferite altre 42. Un video dell’ospedale mostra bambini gravemente feriti e morti. In una dichiarazione, l’esercito israeliano ha detto che stava prendendo di mira i “terroristi di Hamas” quando ha colpito la scuola, ma ha colpito come sempre i civili.
Redazione Fatti & Avvenimenti